1 Dicembre 2023

Ipercoop di Afragola: licenziati 155 dipendenti

Per far fronte alla difficile situazione, la palla passa ai sindacati, che hanno già annunciato battaglia

Ipercoop Afragola

Ipercoop Afragola

IPERCOOP AFRAGOLA – Arriva una doccia fredda per i tantissimi lavoratori, dipendenti del centro commerciale Ipercoop di Afragola. Venerdì scorso la GDM ha infatti annunciato a 155 dipendenti che verranno licenziati, questo dopo un anno di cassaintegrazione.

Sganciata, quindi, una nuova “bomba sociale” dopo quella di qualche settimana fa del licenziamento degli operai dell’ex stabilimento Whirlpool, riassorbiti dalla Tea Tek.

Ipercoop di Afragola: l’intervento dei sindacati

La palla ora passa ai sindacati per affrontare l’emergenza in atto, infatti hanno già annunciato battaglia. La segretaria di Filcams – CGIL della Campania Luana Di Tuoro ha spiegato ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it che “le lettere di licenziamento sono arrivate di venerdì sera alle 21, una roba del genere in tanti anni di esperienza non l’avevo mai vista”. 

In questo prospetto così critico, si tratta di addirittura 155 persone, soprattutto donne, monoreddito e perfino part-time. É un settore sociale molto fragile, oltre a tutto l’indotto, visto che in quell’ipermercato lavorano molte aziende locali.

La Di Tuoro aggiunge: “abbiamo formalmente chiesto un tavolo ministeriale, per vedere se il ministero convoca le parti con Regione Campania ma anche con Coop Alleanza 3.0, che è la vera responsabile di tutto. Noi richiamiamo alla responsabilità sociale ed etica la Coop, che è la proprietaria tramite IGD (Immobiliare Grande Distribuzione, ndr) dell’ipermercato, e che quindi da un lato fa l’immobiliarista, dall’altro lato ha ceduto l’ipermercato con tutti i dipendenti ad un imprenditore evidentemente poco affidabile, perché ovvio che poi se se non c’è la salvaguardia del livello occupazionale parliamo di inaffidabilità totale”.

Periodo di vertenze in arrivo

Si annunciano, quindi, lunghe settimane di vertenza. Di Tuoro ha concluso: “I lavoratori si sono riuniti in assemblea martedì, poi da mercoledì invece hanno iniziato a manifestare e penso che non scioglieranno il presidio finché non arriva almeno la convocazione del tavolo da parte del Ministero, che deve fare la sua parte e garantire il lavoro come sancisce la Costituzione. Soprattutto quando parliamo di grandi gruppi che vengono nel territorio, usufruiscono di soldi dei fondi europei, e poi all’improvviso vanno via. C’è un tema da capire e da sviluppare, ma soprattutto da affrontare”.

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