2 Luglio 2015

Ingegnere napoletano ventiseienne assunto dalla NASA

Ingegnere

Dopo vari rifiuti a Napoli e in tutta Italia, Roberto Carlino, ingegnere aerospaziale di 26 anni, trova lavoro nella nota agenzia di ricerca aerospaziale

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Questa è la storia di un ragazzo che è riuscito ad avverare il suo sogno.

Roberto Carlino, ingegnere di 26 anni nato a Fuorigrotta (Napoli) e laureato a 23 in Ingegneria Aerospaziale (con il voto massimo di 110 e lode), non avrebbe mai immaginato, alla fine del suo percorso universitario alla Federico II, di arrivare a tanto.

“Trovarmi davanti allo space shuttle mi ha fatto sentire come in un film” riferisce in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Subito dopo la laurea, Roberto aveva inviato curriculum in tutta Italia, a partire dall’Agenzia spaziale italiana, fino al Centro italiano ricerche aerospaziali, ma ottenne solo rifiuti. “Nessuno ha voluto concedermi un colloquio” sottolinea, amareggiato.

La svolta ci fu grazie ad un master a Roma, durante il quale fu organizzato un viaggio nelle più importanti aziende spaziali americane, con l’importante fine di presentare un progetto per una missione spaziale, dove fu subito notato dalla NASA.

Al ritorno in Italia, Roberto inizierà un tirocinio non retribuito in un’azienda della capitale; fu in questo momento che provò l’impossibile, inviando il suo curriculum proprio alla sopra citata agenzia. E ci riuscì.

Dopo poche settimane, arrivò finalmente l’email “della vita”: Roberto era stato accettato per un tirocinio di sei mesi nell’azienda governativa di ricerca spaziale californiana. La retribuzione? Uno stipendio mensile di 3.750 dollari. “In Italia lavoravo gratis” ricorda il ragazzo, ormai ingegnere della NASA.

Si aggiunge così un’altra testimonianza alle numerose fughe di cervelli dall’Italia, che si dimostra ancora una volta un paese con scarse possibilità di lavoro, anche per i più meritevoli. L’ingegnere Roberto avrà sempre nel cuore il suo Paese, ma è ormai convinto: in Italia non tornerà più.

«L’Italia, Napoli, le porto nel cuore. Ma qui ho un futuro, lì no. Mi hanno appena prolungato il contratto. No, l’Italia non fa per me».

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