4 Novembre 2024

Influenza australiana: perchè è pericolosa

Il ceppo è più virulento rispetto agli altri ed anche più immunoevasivo, capace cioè di eludere le difese immunitarie

PEXELS

INFLUENZA AUSTRALIANA

INFLUENZA AUSTRALIANA – L’influenza australiana, appartenente al ceppo H3N2, è un virus particolarmente aggressivo, per il quale esiste già un vaccino, a disposizione di tutti.

In diverse regioni italiane, si sono già verificati diversi casi, che hanno suscitato un bel po’ di preoccupazione, specie considerando che in Australia ha contagiato quasi 15 milioni di persone. Ma di cosa si tratta esattamente?

Influenza australiana: cos’è H3N2?

H3N2, sottotipo dell’influenza A, non si differenzia molto dagli altri sottotipi che hanno dominato le stagioni influenzali degli ultimi due anni.

Quel che è certo è che il ceppo A-H3N2  ha effetti più pesanti rispetto agli altri ,e in più, è anche più immunoevasivo. Questo significa che, essendo una variante nuova di un virus, il nostro sistema immunitario è meno preparato a combatterla e dunque, riesce ad eludere meglio le nostre difese. Ad essere colpiti saranno dunque i soggetti più fragili, cioè dal sistema immunitario meno sviluppato.

I sintomi dell’influenza

I sintomi sono molto simili a quelli di altri tipi di influenza: febbre alta, mal di testa, dolori muscolari, mal di gola, tosse secca, congestione nasale, spossatezza.

Nei bambini più piccoli possono verificarsi: dissenteria, pianto e temperatura corporea non troppo alta. Gli anziani mostrano per lo più difficoltà respiratorie e spesso confusione neurologica, con febbre quasi assente.

Può colpire il cervello?

Sta circolando la notizia che il virus potrebbe colpire il cervello. In effetti, si sono verificate manifestazioni neurologiche che coinvolgono il sistema nervoso centrale. Lievi vertigini che possono sfociare in convulsioni violente o encefaliti.

I vaccini

I vaccini sono raccomandati per i soggetti di tutte le fasce d’età. Per gli over 60, donne in gravidanza e post partum, persone con malattie croniche, bambini dai 6 mesi ai sei anni, operatori sociosanitari, sono gratuiti.

SE HAI TROVATO INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO, POTREBBE PIACERTI ANCHE: Aborto e negligenza medica: ignorata dall’ ospedale, muore