Infermieri picchiati, la Presidente dell’Ordine di Napoli: “Ora basta”

Nella notte tra ieri e oggi, all’Ospedale dei Pellegrini di Napoli, è accaduto l’impensabile. Un uomo di 64 anni è morto in arresto cardiocircolatorio al Pronto Soccorso, e il figlio di 27 anni ha reagito in maniera assurda. Per la rabbia, infatti, ha iniziato ad aggredire gli infermieri, causando traumi non indifferenti a due di questi. In merito all’accaduto, è intervenuta la presidente dell’Ordine delle professioni infiermieristiche di Napoli, Teresa Rea, che ha criticato aspramente quanto accaduto.

Ecco quello che si legge nella nota, diffusa anche da ANSA. “Gli infermieri svolgono un essenziale servizio di pubblica utilità e solo per questo finora abbiamo garantito assistenza senza mai fermarci, anche operando in situazioni difficili, aggressioni e violenze comprese. Ma ora siamo allo stremo“. Le vittime dell’aggressione hanno, in effetti, ricevuto prognosi di 21 e 4 giorni. Il primo, in particolare, “Trauma contusivo al cranio maxillo-facciale con ematoma al collo”.

Ha continuato, infatti, spiegando che: “Non sono bastati fin qui le denunce, gli appelli, gli allarmi lanciati alle forze dell’ordine e di Governo del territorio. Forse si attende il caso eclatante. Oppure che gli infermieri, esasperati e frustrati, incrocino le braccia per difendere il diritto all’integrità fisica, al rispetto, a lavorare senza essere continuamente aggrediti, minacciati, offesi e vituperati“. Una situazione davvero assurda, che non dovrebbe mai accadere.

Il ringraziamento e la riflessione sull’aggressione nei confronti degli infermieri

“Ringrazio il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, per la solidarietà manifestata e per la precisa presa di posizione contro ogni forma di violenza ai danni degli infermieri […] Una vicinanza che apprezziamo, ma che non attenua i sentimenti di rabbia, di paura e di sfiducia che pesano sui colleghi dell’ospedale dei Pellegrini e in tutti quelli che operano nei pronto soccorso dei nosocomi napoletani. A essi va la vicinanza e la comprensione di tutta la professione, messa ogni giorno alla prova da condizioni di lavoro ormai insostenibili” ha concluso.

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