25 Novembre 2024

Impegnatiello, ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano

Giunta la sentenza della Corte di Assise per omicidio volontario, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere

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Impegnatiello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano: oggi arrivata la sentenza della Corte di Assise.

La condanna giunge al termine del processo di primo grado per omicidio volontario pluriaggravato, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere. Ecco tutti i dettagli sulla sentenza.

Omicidio Giulia Tramontano: Impegnatiello condannato all’ergastolo

Oggi 25 novembre, giornata tra l’altro contro la violenza sulle donne, giunge la sentenza per il femminicidio di Giulia Tramontano, uccisa il 23 maggio 2023 a soli 29 anni dal compagno Alessandro Impegnatiello. La giovane donna era inoltre incinta di sette mesi del primo figlio, che avrebbe avuto nome Thiago.

Ad Impegnatiello non è stata riconosciuta alcune attenuante. Riconosciute invece le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e del rapporto di convivenza (l’unica non riconosciuta è stata quella dei futili motivi). La Corte ha anche riconosciuto il concorso formale tra l’omicidio e le altre due imputazioni, quella di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Oltre all’ergastolo, ha quindi applicato anche 7 anni di reclusione relativi a tali reati. Dovrà inoltre risarcire con provvisionali da 200mila euro ciascuna il padre e la madre di Giulia e con 150mila euro a testa il fratello e la sorella della vittima. 

L’omicida si trova al momento al carcere di San Vittore, dove è stato trasferito dal momento dell’arresto e dove trascorrerà la sua condanna. “E’ finita questa dolorosa esperienza, sono d’accordo con il verdetto del giudice. Lei ora è sempre con noi: è in ognuno di noi” ha commentato la sorella di Giulia, Chiara. Ha poi anche aggiunto: “Nessuna donna ha vinto in quest’aula: oggi è arrivato l’ergastolo ma dopo la morte. Noi donne potremmo vincere solo quando cammineremo per le strade di questo paese e ci sentiremo sicure o ci sentiremo soddisfatte della nostra vita. Per ora questo verdetto non ha stabilito niente“.

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