Il Principe Alberto di Monaco in visita a Monteverde in Irpinia
L'Irpinia ancora protagonista con una prestigiosa e regale visita. Il Comune di Monteverde, territorio a vocazione agricola, apre il suo Castello ed i suoi prodotti tipici al Principe Alberto di Monaco che scopre la Birra Serrocroce di Vito Onorato.
Una visita straordinaria e memorabile per il Comune di Monteverde. Oggi il Principe Alberto di Monaco è giunto nel verdeggiante comune irpino di Monteverde, per la sua visita tra gli antichi feudi della famiglia Grimaldi che si estendono nel vasto territorio compreso tra Puglia, Basilicata e Campania. Si tratta della sua prima visita a Monteverde con l’obiettivo di consolidare un antico legame e sancire formalmente il rapporto tra la famiglia Grimaldi e l’Irpinia, risalente alla prima metà del XVI secolo. Era il marchese Onorato dei Grimaldi, dal 1532, a rappresentare la famiglia di origine genovese nel territorio delineato tra Campania, Puglia e Basilicata.
Prima tappa della visita del Principe, oggi, quella nel Castello baronale dei principi Grimaldi. Il Principe Alberto di Monaco che guida il suo Stato dalla scomparsa del padre Ranieri III nel 2005, visita per la prima volta Monteverde, borgo assai caratteristico con il suo castello e il suo centro storico, per consolidare quel legame con l’Irpinia mai assopito. Monteverde infatti fa parte dei comuni italiani riconosciuti come siti storici della famiglia monegasca. Da allora Monteverde non ha cambiato la sua vocazione agricola, nello specifico cerealicola, che è stata d’ispirazione ad uno dei progetti più rappresentativi d’Irpinia.
Una buona occasione per il Principe Alberto di Monaco visitare, a Monteverde, gli stand che espongono i prodotti del territorio, tra cui lo spazio dell’azienda agricola Serrocroce, che con la sua pluriennale esperienza, partendo dalla coltivazione dei cereali, ha affinato la proprie competenze fino ad attivare una produzione di birre artigianali di gran qualità e pregio. Una circostanza in cui il Principe Alberto di Monaco e Vito Onorato patron della Birreria Serrocroce, possono condividere la degustazione di uno dei 22 magnum di birra Monteverde in edizione limitata. Uno scrigno in omaggio permetterà al Principe di conoscere tutti i prodotti aziendali tra cui, oltre alle birre, anche l’Amaro di birra e la Gelatina di birra.
La Birra Monteverde è un prodotto legato indissolubilmente al luogo e al territorio in cui nasce. Difatti, acqua, malto d’orzo, grano, luppoli e lieviti sono prodotti in Irpinia. La produzione in birrificio avviene a porte aperte, in modo che ogni conferitore cerealicolo, esclusivamente di Monteverde, possa vedere o partecipare in prima persona alla cotta. La giornata prosegue con il pranzo presso il ristorante Al Giardino, le cui pietanze dello chef Carlo Pagnotta sono abbinate alle birre Serrocroce.
“È un evento storico, un’occasione importante per far conoscere al Principe Alberto di Monaco, Monteverde, le sue bellezze e i prodotti della sua terra ad un Principe tanto illustre” – commenta Vito Onorato – “Quando mi hanno riferito che, tra l’altro, il Principe è un grande estimatore di birra artigianale mi ha fatto piacere ancor di più. Ci siamo, quindi, messi subito a lavoro con il team Serrocroce per accoglierlo al meglio. Un’emozione inaspettata brindare con lui, un’emozione resa ancora più grande dal fatto che lo faremo con la “Monteverde” prodotta con il grano degli agricoltori del suo antico feudo e che di quel feudo porta il nome”.
” Monteverde – chiosa Pagnotta – non è la mia birra o la birra Serrocroce, ma la birra di un’intera comunità. Per me sicuramente un sogno che si realizza insieme agli agricoltori che hanno creduto in una visione che aveva quale unico obiettivo omaggiare la mia Terra e fare qualcosa che le potesse dare lustro in un settore nevralgico come quello dell’agroalimentare”.
“Il progetto è nato nel 2020 – conclude Pagnotta – a giugno 2022 ha visto finalmente la luce. Sin da principio il coinvolgimento dei produttori di cereali è stato notevole. Siamo riusciti a realizzare una birra di altissima qualità, distribuita con un progetto sperimentale solo a Monteverde. Il fine non è commerciale, ma culturale. E credo che iniziative come quella di domani ci hanno dato ragione. Poter offrire ad un ospite così illustre un prodotto identitario come questa birra sia importante ai fini turistici e umanistici. Dentro una bottiglia di birra Monteverde non c’è solo un nettare, ma dei volti di uomini, donne e bambini, dei riti che si rinnovano, una storia antica che non vogliamo dimenticare”.
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