Il premio Nobel giapponese che non ha mai collaborato a Wuhan
Ennesima bufala gira sui social da qualche giorno riguardante le presunte dichiarazioni del Premio Nobel giapponese sul virus che “avrebbero creato in laboratorio”
Ci mancava pure il Premio Nobel giapponese – Siamo alle solite, dopo il biocontenimento bsl4, i soldati americani, il 5G, ora anche i Premi Nobel che dichiarerebbero presunte manipolazioni di virus in laboratorio, per la conquista del mondo.
Questa è la volta di Tasuku Honjo, immunologo giapponese e Premio Nobel (insieme a James Allison) nel 2018, per aver scoperto due proteine in grado di stimolare la risposta immunitaria contro i tumori.
Fin qui nulla di strano se non fosse che proprio il ricercatore giapponese è stato messo in ballo per aver dichiarato che:
Questo messaggio gira da qualche giorno su Facebook e su Whatsapp e racconta che il ricercatore avrebbe lavorato per 4 anni anche nel laboratorio di Wuhan, conoscendo tutti i ricercatori che vi hanno collaborato.
Inoltre avrebbe provato negli
“ultimi tre mesi” a contattarli tutti ma senza riuscirci perché “i telefoni dei ricercatori sono morti”.
La stoccata che rende il messaggio più realistico è però conservata alla fine:
“Se quello che dico oggi è dimostrato falso ora o anche la mia morte, il governo può ritirare il mio Premio Nobel”.
Come a dire “io ci metto la faccia”.
E dunque se il Premio Nobel ci mette la faccia di conseguenza questo messaggio, sgrammaticato e scritto davvero male, è vero.
Factchecking – Il messaggio è vero?
Cominciamo col dirvi che il messaggio che probabilmente avrete letto anche voi attraverso qualche catena, è assolutamente falso.
Il professore in questione esiste, è un Premio Nobel ma non ha mai fatto una dichiarazione del genere.
Inoltre come se non bastasse, siamo andati a spulciare il suo curriculum vitae dove si evince naturalmente che il ricercatore giapponese non ha mai lavorato e/o collaborato con il laboratorio di Wuhan.
Ecco il CV (clicca qui):
La fake news che sta circolato dunque è del tutta falsa ed è stata segnalata su Facebook che è riuscita a risalire al “creatore”.
Si tratta di un uomo del Bangladesh che vive in Germania.
Inoltre alcuni studenti del prof. Honjo, lo hanno contattato chiedendo spiegazioni e ricevendo ovviamente una risposta negativa.
Honjo ha rilasciato pochi giorni fa un’unica intervista ad una testata, la Nikkei Asian Review, un portale di notizie con sede in Giappone, e pubblicata il 10 aprile 2020.
Il professore ha dichiarato nell’intervista che
“…la malattia è nata in Cina, ma anche il Paese sarà il primo a riprendersi. Non posso dire se ciò aumenterà l’influenza cinese o se il mondo eviterà la Cina, ma esiste la possibilità che l’ordine globale cambi dopo lo scoppio”.
Il professore non ha menzionato nulla riguardo al fatto che COVID-19 fosse un virus artificiale.
Questa è l’intervista completa alla testata giapponese
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