29 Luglio 2020

IL NAPOLI IN ‘BARCA’ FA ACQUA: GATTUSO PREOCCUPATO

Immagine di repertorio.

Gattuso fiorentina

Dopo la vittoria della Coppa Italia, il Napoli pare aver perso il suo piglio. La situazione ad una giornata dalla chiusura del campionato

Il Napoli in “barca” fa acqua: l’Inter evidenzia i soliti difetti. Gattuso preoccupato
Il grido di allarme lo ha lanciato direttamente Rino Gattuso. La sconfitta in casa dell’Inter preoccupa l’allenatore del Napoli. Solo due vittorie nelle ultime sei partite, poi due pareggi e due sconfitte. Non è questo il finale di campionato che il tecnico partenopeo si aspettava.

E’ vero che il Napoli, già da parecchio, non ha più obiettivi concreti in campionato. I remi in barca sono stati tirati su il 2 luglio, giorno della sconfitta a Bergamo contro l’Atalanta. 27 giorni per tenere la squadra sull’attenti e sulla corda sono troppi anche per Rino il motivatore, l’uomo che fa della grinta e voglia di dare il massimo il suo cavallo di battaglia. E a proposito di barche, la “frecciata” lanciata ai suoi calciatori dopo la vittoria col Sassuolo ha trovato fondamento nella prestazione vista a Milano: troppe distrazioni, a Napoli. La città e le sue bellezze, il mare, l’estate e le gite in barca.

Tutto gradevole e rilassante, ma non per i calciatori. Proprio quello che Gattuso non vuole. Tra 11 giorni arriva la sfida contro il Barcellona, e l’allenatore del Napoli voleva un finale di stagione diverso. La sua squadra si è assestata al settimo posto, confortata dalla qualificazione ai prossimi gironi di Europa League e dalla vittoria in Coppa Italia. Il tecnico ha utilizzato queste partite prendendo le misure in vista della formazione da scegliere nel ritorno degli ottavi di Champions. Ma si aspettava qualcosa di meglio, al di là dei risultati.

Non bastano, purtroppo, i numeri sulla permanenza nell’area degli avversari, e nemmeno dei tiri verso la porta.Gattuso rivuole l’anima, ma il Napoli sbaglia in difesa e in attacco il Napoli si porta appresso difetti ormai storici, acuiti da questo finale di campionato in infradito e con la crema abbronzante in tasca. Difesa lenta, che non copre con le diagonali, e che prende gol facilmente. Approccio alle partite spesso molle, con la prima parte dei primi tempi giocata spesso sotto tono.

E’ accaduto con l’Inter, col Sassuolo, ma anche con Atalanta, Milan e Udinese: il Napoli prende gol quando la difesa scala male, o non lo fa affatto. Gosens, D’Ambrosio, De Paul e Theo Hernandez hanno trafitto gli azzurri quasi allo stesso modo. Difetti da migliorare, che Gattuso avrebbe voluto sistemare entro la fine del campionato. E poi c’è l’attacco: il Napoli segna pochissimo. Un solo giocatore in doppia cifra in campionato (Milik con 11 gol) e poi una manciata di reti per Mertens (9), e Insigne (7).

Non è un attacco da grande squadra. A maggior ragione se dai centrocampisti non arrivano i contributi di gol che tanto servirebbero: i migliori “goleador” da centrocampo sono Zielinski, Fabian e Allan, ma con la miseria di appena 2 gol segnati a testa in Serie A. E il mix che preoccupa Gattuso si completa con l’evidenza di alcuni giocatori ormai fuori dai piani. Milik su tutti, inguardabile a Milano. E poi Allan, Lozano, Ghoulam, e qualche altro reduce da lunghi infortuni, come Malcuit e Llorente. Difficile tenere alte le motivazioni. Va bene che la formazione per il Barcellona è sicuramente già nella mente dell’allenatore, ma Rino ha invocato l’anima.

Quella che fa sentire la fame e il senso del pericolo. La sola risorsa per eliminare il Barcellona. Sabato ultimo atto in campionato contro la Lazio: altro test difficile, contro una squadra forte. Si prega di chiudere il campionato in bellezza. Lo meritano i tifosi, lo merita l’allenatore.

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