9 Giugno 2020

Il Brasile cade sotto il Coronavirus (e le follie di Bolsonaro)

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Il Brasile conta più di 700mila casi (dichiarati) e supera anche la Russia. Bolsonaro nasconde i dati mentre gli ospedali non accettano più malati

Il Brasile è al momento lo stato che sta subendo di più l’ondata del coronavirus, colpa anche del presidente che non ha mai chiuso il paese ostentando una scellerata sicurezza, nascondendo i dati reali.

La situazione pare tragica (ne abbiamo già parlato qualche settimana fa).

Il paese supera i 700 mila casi di Covid-19 (registrati) dall’inizio della pandemia: sono 707.412 in totale, secondo dati del ministero della Salute.

I nuovi contagi nelle ultime 24 ore sono stati 15.645 e un totale di 37.134 vittime

Ai dati nazionali mancano quelli di Santa Catarina e Alagos.

In tutto questo c’è l’ostruzione del presidente Bolsonaro che ha vietato espressamente di condividere con l’OMS i dati dell’epidemia ma il paese è anche alle prese con le proteste contro il governo reo di essersi totalmente disinteressato alla popolazione.

L’OMS, attraverso le parole a mezzo stampa di Jamil Chade, ha rivolto un appello al governo brasiliano affinché “mantenga la propria trasparenza in relazione alla pubblicazione dei casi di Covid-19, nella speranza che la “confusione” nella divulgazione dei numeri ufficiali venga risolta.”

“È molto importante che il messaggio di trasparenza sia coerente”, ha inoltre affermato Michael Ryan, direttore delle operazioni dell’Oms.

La Preoccupazione arriva dal Portogallo

Le attenzioni si proiettano direttamente in Europa, perché il Portogallo, primo paese ad avere contatti diretti con i carioca, non ha bloccato i voli dal Brasile, mettendo a rischio la salute di migliaia di cittadini europei.

Ma oltre al Brasile sale la preoccupazione su altri paesi latini e l’India

Perù e Chile aumentano esponenzialmente i casi il Messico si appresta a superare i 120mila casi.

India e Libia

L’India è il paese ad oriente invece che attualmente ha l’aumento maggiore di casi.

Una media di 1500 casi al giorno, mentre i decessi non sono più diramati da alcuni giorni.

Se il Brasile da un lato può preoccupare il Portogallo, le prime avvisaglie di rischio arrivano dalla Libia per L’Italia.

Il paese nord-africano registra nelle ultime 24 ore altri 52 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 332 il totale dei casi confermati nel Paese.

Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina ufficiale Facebook, precisando che mentre i morti rimangono 5, i guariti salgono a 57 e le persone attualmente positive da 212 a 270.

Il consiglio presidenziale del governo di Tripoli ha disposto la proroga di 10 giorni del lockdown in molte città del Sud per tentare di limitare la diffusione del virus.

Insomma se per molti paesi europei l’incubo sembra finito, il resto del mondo rischia di collassare, creando un circolo vizioso che potrebbe offrire un ritorno di fiamma nei prossimi mesi.

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