29 Aprile 2020

I Riva, quando un viaggio si trasforma in musica – L’INTERVISTA

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‘I Riva’ vengono da Napoli e sono un gruppo formato da Simone Morabito, Stefano Bruno e Flavio Ciotola. Una band eclettica e piena di grinta, unita dalla stessa passione

Questa è la storia di tre ragazzi napoletani, “I Riva”, legati dalla stessa passione per la musica e dallo stesso coraggio di emergere.

Forse certe strade già sono individuate, ma dicono che un viaggio possa arricchire e cambiare una persona, soprattutto quando nel bagaglio porta con sé quel sogno tanto importante.

rivaÈ l’esempio de “I Riva” che nel gennaio 2018 partirono per un viaggio a Berlino, ma non sapevano che sarebbero tornati in Italia come band, con un brano da completare e un percorso artistico che li attendeva.

Un cammino musicale che li ha portati, ad oggi, a comporre le prime tracce con i linguaggi del pop italiano e internazionale.

Come dice la band partenopea: “bastano poche note o un beat primordiale per costruire un mondo e svelare con compiutezza la propria identità: quella di tre cittadini del mondo, che affrontano con la musica lo smarrimento della società che abitano”.

Quella de “I Riva” è sicuramente una crescita artistica ricca di sfumature pop, indie ed elettronica, ma con un tocco soggettivo e dinamico.

Noi di Napolizon, affascinati dalla loro musica, abbiamo voluto conoscere ancor meglio la storia della band e abbiamo intervistato Simone, il frontman del gruppo.

 

 L’INTERVISTA

Perché avete scelto il nome “Riva” per la vostra band?

Abbiamo scelto questo nome in onore del calciatore Gigi Riva, che rifiutò i grandi club e il loro danaro perché innamorato di Cagliari e della sua gente. Riva anche perché è una parola bella, breve e affascinante.

Da artista napoletano hai trovato difficoltà ad esprimere il tuo lato artistico o ne hai tratto un vantaggio? 

Ho sempre difficoltà a rispondere a questa domanda; le uniche differenze fra il sud e il nord sono nelle possibilità che si hanno nel proporre le proprie attività. Io vado spesso a Milano, proprio causa musica: ci sono più locali, più artisti e più possibilità di mettersi in contatto con addetti ai lavori. Per il resto non credo ci siano differenze.

Quali sono le tematiche principali delle tue canzoni?

In questa fase della mia vita, mi piace quando una canzone si sofferma sull’animo umano, sulle proprie passioni e le proprie paure. Tutti i Riva sono d’accordo su questa cosa.

Pensi che la musica sia un mezzo di comunicazione importante?

La musica è fondamentale per ogni cultura: è senso di appartenenza.

Il tuo genere è prevalentemente indie, come mai? Parlaci un po’ di questo ambito.

Non lo so nello specifico che genere è la musica che facciamo, noi diciamo che è Pop; non saprei dirti di più. Ci piace definirla così.

Ad oggi che valenza assume la musica indie rispetto a prima?

Oggi è cambiato tutto, secondo me è una fase bella per la musica italiana. Com’è cambiata la musica indie? Secondo me soltanto nell’ambizione: oggi se il pezzo è bello e hai un po’ di culo, può diventare un successo. Prima tutto era un po’ più “bloccato”.

La tua canzone “Crystal Ball” ad aprile ha compiuto un anno: come è nato questo bellissimo pezzo? È una dedica?

Grazie mille, è anche il nostro preferito. La canzone racconta di una passeggiata, quella che faccio la domenica mattina con la mia fidanzata per arrivare al bar dove facciamo colazione. Diciamo che è nata con questa idea, ma poi diventa una confessione e una promessa d’amore.

 

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