13 Settembre 2021

Green pass, professoressa si rifiuta di farlo. La lettera al Collegio dei docenti

Foto: https://www.open.online/

DOVE SERVE IL GREEN PASS

Green pass e scuola, una professoressa si rifiuta di farlo e invia lettera di spiegazioni al Collegio docenti. Il caso

Green pass e scuola, un binomio che – fin dall’inizio dell’estate che ora volge al termine – si preannunciava piuttosto problematico e potenzialmente latore di intense polemiche.

Oggi hanno riaperto le scuole di nove regioni italiane e la situazione si è proposta con maggior vigore.

A Fabriano, Roberta Salimbeni, professoressa di Lettere presso la scuola media Gentile ha scritto una lettera contenente le motivazioni della sua scelta e l’ha letto durante il Collegio dei docenti in modo che tutti i colleghi potessero conoscere il suo punto di vista.

Secondo la professoressa, infatti, il Green pass sarebbe un provvedimento “ingiusto, discriminatorio e illegittimo”.

Non ho il certificato verde, perché in libertà ho scelto di non vaccinarmi. Non ho il certificato verde, perché non trovo corretto che le istituzioni abbiano prima dato la possibilità di scegliere poi l’hanno resa obbligatoria in modo surrettizio, pena l’esclusione dalla vita sociale e addirittura dal lavoro”.

La professoressa incorrerà nella sospensione dal lavoro, stando alla normativa attualmente in vigore: ne è consapevole ma rivendica la giustezza del proprio punto di vista.

Infatti, la prof. incalza:

Il Green pass è “Un provvedimento politico e non sanitario, basato su un falso presupposto secondo il quale i vaccinati non contagiano. Non ho il certificato verde, perché, per esperienza personale, i tamponi, che in alternativa sarei costretta a fare ogni 48 ore a pagamento, non sempre sono veritieri.

E se io devo fare il tampone per verificare la mia negatività, e per tutelare eventualmente chi mi è vicino, parimenti dovrebbero sottoporvisi anche coloro che hanno ricevuto la doppia dose di vaccino, perché non sono esenti da contagio. Non ho il certificato verde perché è discriminatorio e ufficializza quella pericolosa spaccatura sociale, che da tempo si sta delineando e sta creando sospetto, paura, rancore tra le persone, che invece dovrebbero essere tra loro solidali e unite”.

A riportare la notizia Orizzontescuola.

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