21 Gennaio 2021

George Orwell ci lasciava il 21 gennaio 1950

Lo scrittore inglese George Orwell, celebre per essere l’autore del romanzo 1984, ci lasciava 71 anni fa, il 21 gennaio del 1950

Il 21 gennaio corre l’anniversario della morte di George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blake, celebre scrittore britannico. Considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo, l’autore è conosciuto soprattutto per due romanzi: La fattoria degli animali e 1984.

La fattoria degli animali

Questo romanzo rappresenta in chiave allegorica e con un parallelismo, il regime prima di Lenin e poi di Stalin. Orwell, infatti, era e rimase fino alla fine un convinto socialista. Ben presto, però, a causa dei tragici risvolti della politica attuata nell’Unione Sovietica, diventò un fervente antisovietico.

Nonostante sembri una favola per bambini, anche grazie alla prosa semplice, La fattoria degli animali e una parodia del comunismo dell’Unione Sovietica. In una fattoria gli animali si ribellano al padrone crudele, ma i maiali, a capo della rivolta, finiscono per creare una nuova tirannia, assumendo sempre di più le caratteristiche dell’Uomo che avevano cacciato. Celebre il motto: “Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”.

1984

Questa seconda opera, pubblicata nel 1949, è il simbolo per eccellenza del genere distopico e si pone come critica alla propaganda attuata dagli stati totalitari, prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il giornale francese Le Monde lo posiziona al 22esimo posto nella classifica dei 100 migliori libri mai scritti.

1984 mostra una società distopica in cui è onnipresente il Grande Fratello, un’entità che tutto vede e tutto sente e che impone un controllo capillare delle coscienze e delle abitudini degli uomini. Per perpetrare la “sudditanza” dei cittadini nei suoi confronti, il Grande Fratello si dota di apparati appositi che cancellano e plasmano la Storia a suo piacimento, che creano una lingua specifica, la neolingua, asservita ai propri interessi propagandistici. È in questo ambiente che si muove il protagonista Winston Smith.

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