11 Novembre 2018

Genoa-Napoli, una vittoria di cuore, carattere e maturità

Genoa-Napoli: l’esame di maturità, per gli azzurri di Carlo Ancelotti, è stato superato. Vittoria di cuore, carattere e grinta

Genoa-Napoli: serviva una prova di maturità, per gli azzurri.

Lo aveva sottolineato in conferenza di presentazione, Mister Ancelotti: bisognava trovare le motivazioni dopo lo scontro con il PSG, ed occorreva farlo in fretta.

Il match è stata una storia incredibile a raccontarsi.

Una partita di pallanuoto, più che di calcio.

Giocata in una risaia, dove il pallone è sembrato pesare quintali. Dove un guizzo, un colpo di genio, uno scambio in velocità è stato assolutamente impossibile.

Eppure, la partita si è giocata.

Una manciata di minuti di sospensione al 53′, poi si ricomincia, nonostante l’impraticabilità di un campo, che si è dimostrato non all’altezza di un Campionato di massima divisione.

Il Napoli parte bene: diverse le percussioni offensive dei partenopei nei primi 10′ di gioco, che però, a causa di una certa imprecisione sotto porta, non portano al vantaggio.

Poi il Genoa comincia a pressare alto, in maniera precisa e continua, costringendo gli azzurri a commettere qualche errore in fase di disimpegno.

Al 20′ arriva il gol dei padroni di casa: Kouamé sfugge ad un Hysaj parecchio sottotono ed insacca in rete, beffano Ospina.

Il Napoli prova a tenere viva la partita, ma prima Callejon e poi Allan sprecano ottime occasioni per rimetterla in parità.

Il primo tempo si chiude con il momentaneo vantaggio dei genoani.

Genoa-Napoli riprende ed Ancelotti sostituisce immediatamente Zielinski e Milik, autori di una prova inconsistente e deludente.

Al loro posto, Fabian e Mertens.

Anche stavolta, il Mister indovina i cambi, sia negli uomini sia nella tempistica: con i due nuovi entrati, si vede un altro Napoli!

Il Genoa si chiude tutto dietro la linea della palla, puntando su rare ripartenze in contropiede.

Fino al 14′ il Napoli ci prova più volte con Mertens, che però non riesce a centrare lo specchio della porta.

Ed è al 14′ che l’arbitro decide di sospendere la partita: l’acqua viene giù impietosa e copiosa, rendendo impraticabile il campo di gioco.

Le squadre rientrano negli spogliatoi, e ne escono dopo pochi minuti.

Il guizzo, che era mancato nel primo tempo, finalmente arriva. Ed arriva dai piedi e dalla classe di Fabian, che con uno spettacolare tiro a giro, su assist di Mertens, insacca in rete.

Il Marassi si accende: sugli spalti, il pubblico partenopeo sembra quello dei tempi andati; si sentono solo i cori per gli azzurri.

Al 36′, spazio a Malcuit che rileva un incerto Hysaj.

Sei minuti dopo, arriva il rocambolesco gol della vittoria, per i ragazzi di Ancelotti:Mario Rui batte una punizione, il campo bagnatissimo causa un rimbalzo che disegna una traiettoria imprevedibile, per l’autogol dell’incolpevole Biraschi.

Genoa-Napoli si chiude così con il sofferto successo degli azzurri, in un campo da sempre ostico per i partenopei (ricordiamo la pesante sconfitta, ad inizio Campionato, contro la Sampdoria).

Ad intervenire con la stampa, Davide Ancelotti, che a fine gara si dichiara soddisfatto per la grossa prova di concentrazione e maturità offerta dal Napoli:

Siamo stati bravissimi a giocare nonostante il campo pesante.La forza di questa squadra è il gruppo: ragazzi umili, pronti a mettersi sempre a disposizione. Dopo la Sampdoria, siamo tornati a Marassi e ci siamo presi una bella soddisfazione“.

Migliore in campo, questa sera, proprio Fabian: il suo ingresso ha allontanato i fantasmi di una serata stregata, i brutti ricordi doriani ed ha solleticato qualche dubbio sulle prestazioni, ultimamente poco convincenti, di Zielinski.

Molto sottotono è apparso anche l’attaccante polacco, Milik.

Mai veramente pericoloso in area di rigore, è sembrato in netta difficoltà anche nell’aiutare la squadra a salire in una serata tutt’altro che facile.

 

 

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