Gaza: “Qui resteremo”, diario fotografico di una resistenza
"Noi resteremo qui: come un peso sullo stomaco, affrontando la fame lottando in stracci..." (Tawfiq Zayyad)
Gaza Strip - Crediti: Hashem Zimmo
Gaza: “Qui resteremo” è una mostra di fotografie realizzate nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, da giornalisti palestinesi presenti sul territorio. Immagini che raccontano la vita sotto occupazione, dall’ottobre 2023, i tentativi di espulsione dei civili e le conseguenze delle azioni violente contro la popolazione palestinese, offrendo uno sguardo diretto e senza filtri sulla realtà quotidiana.
L’iniziativa sarà inaugurata martedì 18 novembre, alle ore 17.00 e sarà fruibile fino al 6 dicembre 2025. La mostra sarà affiancata da “Kufia”, un’esposizione di illustrazioni italiane per la Palestina. Entrambe saranno ospitate negli spazi di Palazzo Fuga piazza Carlo III a Napoli.
L’evento, inoltre, rientra nell’ambito della III edizione di Masarat Al-Funun: percorsi culturali palestinesi ed è organizzato con il patrocinio del Comune di Napoli.
Gaza: “Qui resteremo”, la mostra fotografica
In apertura della mostra, oltre ai saluti del Vicesindaco del Comune di Napoli, interverranno Jamal Qaddura della Comunità palestinese della Campania, Guido Piccoli, promotore del portfolio Kufia, Antonio Biasucci, fotografo, Patrizio Esposito, archivio gaza_fuorifuoco-palestina.
Parteciperanno, con letture poetiche, anche gli allievi della Scuola del teatro di Napoli, insieme ai prof. Antonio Raia e Luigi Mallozzi.
La mostra testimonia l’atto di coraggio di tanti giornalisti palestinesi i quali hanno scelto, nonostante i rischi, di usare l’arma più innocente ma al tempo stesso più potente: la documentazione della realtà. Grazie al loro lavoro, questi giovani coraggiosi hanno portato all’attenzione del mondo le azioni di occupazione e le dinamiche coloniali che da anni colpiscono la popolazione palestinese.
Tuttavia, questa popolazione, ad oggi, non ha ancora ricevuto il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina, nonostante il riconoscimento come Stato sovrano da parte di 157 Stati membri della Nazioni Unite su 193 Stati (80% circa).
“Qui resteremo”, le immagini in esposizione
L’iniziativa espone una sequenza di 33 immagini, scattate da giornalisti e fotografi palestinesi, dal 2023 ad oggi; e trasmesse ai media e ai social in condizioni complesse con le poche attrezzature disponibili e l’intermittente blocco delle comunicazioni oltre frontiera. Un reportage che ha sfidato bombardamenti, massacri, incendi e crolli di edifici, sotto il costante ronzio dei droni che sorvolano e setacciano continuamente la zona.
Giornalisti e fotografi i quali agiscono come testimoni oculari. Un lavoro costante che, giorno dopo giorno, ha documentato ciò che accadeva in quelle terre: le minacce alla sopravvivenza della popolazione, la distruzione del territorio e, soprattutto, il profondo annientamento psicologico e fisico vissuto da chi abita in Palestina e resiste.
Di conseguenza, per il loro instancabile impegno, molti di questi coraggiosi giornalisti e fotografi palestinesi sono stati individuati e assassinati con l’obiettivo di mettere a tacere le denunce delle atrocità in corso e di scoraggiare chi ancora continua a documentare la realtà.
“Nel mirino dell’esercito di Tel Aviv e dei suoi cecchini, i reporter e i fotografi sono stati, e sono ancora oggi, un bersaglio prioritario: disturbano il racconto unidirezionale dei media, sfuggono al controllo ossessivo dei linguaggi coloniali; praticano una battaglia visiva sconosciuta alle redazioni mainstream. Ad oggi, oltre duecentotrenta sono gli uccisi (diciannove nei trent’anni precedenti), mentre altri cento e più sono imprigionati; talvolta in luoghi sconosciuti, per «violazione della libertà di parola e incitamento al terrorismo», queste le surreali accuse ai sopravvissuti. Come altri prigionieri, privati di ogni diritto, hanno subito gravi privazioni, trattamenti disumani e torture denunciate da organizzazioni come Amnesty International e Human Rights Watch. A inizio marzo erano 62 i prigionieri palestinesi morti in carcere dall’ottobre 2023.” (dal comunicato stampa della mostra).
La testimonianza dei giornalisti e dei fotografi
“Qui resteremo” è, dunque, un prezioso diario fotografico: una raccolta di immagini scattate durante le operazioni militari dell’Idf, operazioni che per la popolazione palestinese hanno significato decine di migliaia di morti; feriti e dispersi, oltre alla completa distruzione delle strutture sanitarie, scolastiche e assistenziali, dei servizi idrici ed elettrici.
Tuttavia, è anche il racconto del contro esodo iniziato il 19 gennaio. Ovvero la cronaca del ritorno dei sopravvissuti alle case abbandonate ridotte in macerie; della speranza di ritrovare familiari e memorie personali, del trovar pace, del rendere onore ai corpi insepolti. Immagini realizzate da fotografi, alcuni giovanissimi, per aggiornare la dura realtà sul campo, nel corso di una breve tregua, infranta, subito dopo, da nuovi bombardamenti.
Alla mostra fotografica si affiancano 15 illustrazioni del portfolio Kufia, matite italiane per la Palestina, realizzate da vari maestri del disegno italiani, palestinesi e israeliani, accompagnate da testi di Stefano Benni e Guido Piccoli, pubblicate dal Comitato Bir Zeit, la Cuen e l’Alfabeto urbano di Napoli nel 1988.
I fotografi e gli illustratori in mostra
Fotografi: Abdul Hakim Khaled Abu Rayash, Bilal H. El Nabih, Issam Rimawi, Muhannad Abdulwahab, Mahmoud Elyan, Mahmoud Illean; Mohamed Moana, Omar Abu Nada, Yasser Qudaih, Mohamad Al Baba, Musa Al-Shaer, Wala Hatem Sabry; Soha Sukkar, Hashem Zimmo, Mohammad Al Masri, Abnal Masri, Kamel Bulbul, Mohamad Al Aswad (e altri fotografi palestinesi). Illustratori: Igort, Andrea Pazienza e Marina Comandini, Guido Crepax; Sliman Mansour, Giuseppe Palumbo, José Muñoz, Daniele Scandola, Massimo Giacon, Magnus, Milo Manara, Lorenzo Mattotti; Oreste Zevola, Filippo Scozzari, Elfo, Arnon Ben-David, David Reeb, Taleb Dweik, Tayseer Barakat, Nabil Hanani, Vauro, Altan, Vincino.
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