Gaza: Massive Attack annunciano l’Ethical Syndicate Palestine
Il Sindacato che difende gli artisti e i produttori che denunciano il genocidio a Gaza.
Foto: Massive Attack Official Instagram

Gaza: i Massive Attack annunciano la creazione di un sindacato.
Massive Attack, Garbage, Brian Eno, Kneecap, Fontaines D.C. insieme ad altri musicisti e produttori, hanno fondato un sindacato per difendere chi denuncia il genocidio a Gaza.
L’Ethichal Sindicate Palestine è stato annunciato con un post a fine luglio dalla band Massive Attack, in risposta a quella che sostengono essere una campagna coordinata per mettere a tacere gli artisti che parlano e si esprimono contro la crisi in corso a Gaza.
“A causa delle nostre dichiarazioni ed espressioni dettate dalla nostra coscienza, siamo stati soggetti a varie intimidazioni all’interno del nostro settore … e legalmente tramite organismi organizzati come UKLFI“. hanno dichiarato i Massive Attack.
Gaza – I Massive Attack in seguito a un nuovo documentario sulle attività di UKLFI
Secondo quanto citato da “The National”, l’annuncio arriva a seguito di un nuovo documentario pubblicato dal gruppo Led By Donkeys, che mostra le attività di UK Lawyers for Israel Ltd (UKLFI). Led By Donkeys, difatti, ha dichiarato: “UK Lawyers for Israel Ltd ha cercato di mettere a tacere varie voci a sostegno della Palestina. La loro ala di beneficenza ha rilasciato dichiarazioni pubbliche rifiutando il diritto internazionale”. Donkeys ha inoltre aggiunto: “L’arma dell’antisemitismo … non solo danneggia le libertà civili e i diritti umani, ma danneggia anche la vera lotta contro l’antisemitismo”.
I Massive Attack e la situazione a Gaza
Il noto gruppo Massive Attack ha sottolineato che “la situazione a Gaza ha oltrepassato ogni descrizione” ed è nelle loro intenzioni dare voce anche gli artisti più giovani e vulnerabili che potrebbero temere di parlare a sostegno di Gaza contro il genocidio. Il gruppo ha esortato, quindi, gli artisti e i produttori a contattare direttamente l’Ethichal Sindicate Palestine. I Massive Attack hanno, inoltre spiegato che sono stati spesso oggetto di atti intimidatori attraverso enti come UK Lawyers For Israel (UKLFI) e Campagna contro l’antisemitismo (CAA) che hanno il fine di censurare artisti, accademici, medici, studenti, organizzazioni benefiche che si oppongono al genocidio.
Come riportato dagli artisti, unirsi, fare rete e proteggersi a vicenda scongiura la possibilità di essere silenziati e di essere puniti per prendere posizioni contro il massacro dei civili palestinesi. Una coscienza collettiva che unisce gli artisti pronti a dichiarare che la musica e l’arte non sono neutre.
Tre richieste sono al centro del messaggio dei musicisti: un cessate il fuoco immediato e permanente; accesso libero e senza restrizioni agli aiuti umanitari; la cessazione delle licenze e della vendita delle armi da parte del Regno Unito ad Israele.
La repressione delle voci filo-palestinesi nella musica del Regno Unito si è intensificata negli ultimi mesi.
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