Gatta Cenerentola, l’Arte di arrangiarsi e reinventare una favola napoletana
La quinta giornata del Napoli Film Festival è iniziata con la proiezione dell’ultimo film d’animazione targato Mad Entertainment, Gatta Cenerentola
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Cenerentola è nata a Giugliano. L’affermazione può sembrare strana, inverosimile, ma è proprio lì che Giambattista Basile scrisse la prima versione di quella che sarebbe diventata una delle favole più amate dai bambini di tutto il mondo. Ed è proprio a questa favola che i registi Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone si sono ispirati per la realizzazione dell’omonimo film d’animazione “Gatta Cenerentola“, uscito il 14 settembre 2017 nelle sale. Inevitabile la proiezione del lungometraggio durante l’ultima edizione del Napoli Film Festival, questa mattina al Cinema Hart.
Preceduto dalla proiezione di una clip sul Making of del film e dal bellissimo cortometraggio “Simposio suino in Re minore” di Francesco Filippini, Gatta Cenerentola è riuscito a colpire nel segno, coinvolgendo tutti gli spettatori presenti in sala. Il film è una rivisitazione moderna della favola del Seicento: la storia di Cenerentola è, infatti, ambientata nel presente (o nel futuro?). In una Napoli quasi distopica, lo scienziato e armatore Vittorio Basile, padre della piccola Mia, sta per concludere un progetto che cambierà il porto della città, e rivoluzionerà la città stessa.
Ma l’ambizioso cantante, commerciante di scarpe (e trafficante di droga) Salvatore Lo Giusto, soprannominato ‘O Rè, non apprezza particolarmente l’idea dell’armatore napoletano. In seguito ad un’azione esecrabile, compiuta dal criminale stesso, la storia di Mia, ribattezzata Cenerentola dalla sua matrigna, ha inizio. Una storia difficile, cruda, ma che riesce ad emozionare lo spettatore proprio come una favola.
Dopo aver riscosso un successo al Festival di Venezia, tale da soddisfare sia la stampa nazionale che internazionale (entusiastica la recensione del noto magazine americano Variety, che l’ha nominato “uno dei migliori film d’animazione italiani degli ultimi anni”), il film è finalmente approdato al Napoli Film Festival, e questa mattina i suoi quattro registi hanno dialogato con il pubblico, descrivendo l’intero percorso che ha portato alla realizzazione del film e narrando alcuni interessanti aneddoti.
Ed il titolo di questo articolo è tratto proprio da una frase pronunciata durante un intervento degli autori riguardante il budget a basso costo del lungometraggio e la realizzazione grafica dello stesso. In particolare, riferendosi all’utilizzo del programma grafico Blender, i registi hanno notato come, grazie all’arte di arrangiarsi, dote comune a tutti i napoletani, essi siano riusciti a realizzare interamente il film con un software open source, nonostante le difficoltà che ciò avrebbe potuto presentare. Grazie alla collaborazione, e all’amicizia, tra tutti i membri dello studio cinematografico Mad Entertainment, ogni ostacolo è stato superato nel migliore dei modi.
Il risultato di un lavoro durato tre anni è a dir poco sublime: un gioiellino d’animazione che riesce ad unire tradizione e modernità, realtà e fantascienza, musical e non, con una professionalità ed una sensibilità tale da non aver nulla da invidiare ai kolossal dell’animazione statunitense. Gatta Cenerentola unisce il meglio della Nuova Arte napoletana (per gli altri due articoli che formano un’ideale “Trilogia del Nuovo Cinema Napoletano” consultare qui e qui): attori come Massimiliano Gallo e Renato Carpentieri, le musiche di Dario Sansone e dei suoi Foja, di Enzo Gragnaniello e dei Guappecartò, le sceneggiature poetiche di Alessandro Rak.
Gatta Cenerentola può essere considerato uno dei manifesti di una Napoli culturalmente viva, che combatte gli stereotipi, e dei suoi abitanti che non vogliono abbandonarla. E, perché no, questo lungometraggio può essere considerato anche uno dei motivi per i quali questi ultimi non debbano abbandonarla.
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