Galli riaperture:”Draghi non ne ha azzeccata una”
Sulle riaperture Galli è titubante. L’esperto non è d’accordo con la linea presa dall’Italia. E’ preoccupato
GALLI RIAPERTURE – In un’intervista rilasciata ai colleghi de Il Fatto Quotidiano, l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano ha chiarito la sua posizione riguardo le nuove aperture che avverranno in Italia a partire dal 26 aprile. L’esperto è preoccupato, visti i dati, ed esprime le sue perplessità a riguardo.
Ecco i punti dell’intervista:
SULLE RIAPERTURE IN ITALIA – “Il premier Draghi sul Covid non ne ha azzeccata una”. “Ci saranno un milione di infezioni attive in Italia o pensate che tutti i positivi si fanno il tampone e vengono a saperlo?”.
“Sotto casa mia qui a Milano c’è un mercatino all’aperto, poco fa (ieri mattina, ndr) ci sono passato ed era strapieno come non succedeva da mesi. Il punto è che con l’annuncio di venerdì è stato dato un messaggio di ‘liberi-tutti’ che proprio non ci potremmo ancora permettere. Almeno fino a una migliore copertura dei settantenni con la prima dose e degli ottantenni con la seconda. Mi sembrano obiettivi ancora lontani”.
IL PARAGONE CON L’EUROPA- “La Francia, che con le vaccinazioni è messa più o meno come noi, le scuole le ha chiuse. Nel Regno Unito hanno fatto un lockdown duro e stanno riaprendo solo ora. Anthony Fauci ha affermato che gli Stati Uniti sono ancora ben lontani dall’avere il problema sotto controllo. A me piacerebbe tantissimo far parte della schiera che pensa l’Italia sia messa benissimo, ma purtroppo non è così”.
L’IDEA DI SALVINI – “Se devo essere franco non avrei pensato prevalesse così velocemente. Ma sono in profondo disaccordo con tutta la strategia adottata dall’Italia. Mi duole dirlo, perché su Mario Draghi, come milioni di italiani, riponevo molte aspettative, ma sulla pandemia non ne ha azzeccata ancora una”.
IL VACCINO ASTRAZENECA – “Sul vaccino AstraZeneca abbiamo avuto un allineamento passivo su posizioni internazionali che non ci potevamo permettere visto lo stato della diffusione del contagio in Italia. Inutile dire, come fa Maurizio Crozza che è un attento osservatore, come sia più facile essere colpiti da un fulmine che da una trombosi dopo il vaccino. Troppe concessioni sono state fatte anche al partito trasversale pro riapertura delle scuole”.
FONTE: IL FATTO QUOTIDIANO
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