12 Dicembre 2023

Furto dell’albero di Natale dal Teatro Augusteo: parla Borrelli

Una baby-gang dei Quartieri Spagnoli ha tentato il furto dell'albbero di Natale dal Teatro Augusteo minacciando la cassiera. Parla Borrelli

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Il deputato e giornalista Francesco Emilio Borrelli, sul suo profilo facebook, ha raccontato il tragico episodio accaduto al Teatro Augusteo. Una baby-gang ha tentato il furto dell’albero di Natale allestito nell’atrio del Teatro Augusteo, minacciando anche la cassiera.

Borrelli ha affermato: “I furti per il cippo non sono ragazzate ma una scuola per la camorra. Massima allerta in questo periodo”. Quando manca poco più di un mese alla ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate ecco che cominciano ad intensificarsi i preparativi per i festeggiamenti da parte delle baby-gang. Serve legna da accumulare e a cui dare fuoco per le celebrazioni del 17 gennaio e così vengono presi di mira soprattutto gli alberi di Natale pubblici.

Cosa è accaduto

Ha raccontato l’accaduto Borrelli su facebook, con un tono particolarmente amareggiato: “La scorsa mattina una baby-gang dei Quartieri Spagnoli ha tentato il primo “grande colpo” della stagione provando a rubare l’albero di Natale installato nell’atrio del teatro Augusteo”.

I giovani si sono presentati incappucciati e, dopo aver minacciato la cassier di spararla, hanno trascinato via l’abete. Per fortuna, davanti l’ingresso della stazione della Funicolare Centrale, sono stati fermati da una guardia giurata, che è riuscita a recuperare l’albero di Natale.

Il gruppo di baby-delinquenti si è dato prontamente alla fuga prendendo le scale che costeggiano la stazione della Funicolare e che conducono nei vicoli dei Quartieri Spagnoli.

Baby-gang e il furto dell’albero di Natale al Teatro Augusteo: lo sfogo di Borrelli

“Questi furti non hanno il solo scopo di procurare legna da ardere per il cippo di Sant’Antuono ma hanno soprattutto una valenza simbolica: le baby-gang si sfidano tra di loro a rubare l’albero più importante”, sono le parole del deputato Borrelli.

Questi comportamenti sono una gara della manifestazione della superiorità criminale, non è più una tradizione culturale. Si tratta di una scuola della camorra per preparare i giovani delle realtà difficili alla vita criminale.

Conclude in questi termini: “Per tutte queste ragioni chiediamo la massima l’allerta in questo periodo ma soprattutto vogliamo che non si derubrichi questo fenomeno a ‘bravata’ da ragazzi. Come già detto, è qualcosa di ben più grave che è entrato a far parte della cultura camorristica e che deve essere quindi debellato.”

Fonte e Credit foto: profilo facebook Francesco Emilio Borrelli

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