27 Marzo 2023

Frank Matano Francesco Pio: La lettera del conduttore

Frank Matano su Instagram parlato della sua infanzia, dell'adolescenza vissuta nella provincia di Caserta

VOCE DI NAPOLI

FRANK MATANO FRANCESCO PIO

FRANK MATANO FRANCESCO PIO-Dopo la tragica vicenda di Francesco PIO, Frank Matano su Instagram si è lasciato andare raccontando alcune parti della sua infanzia e adolescenza vissuta in provincia, a Caserta. I viaggi in autobus, gli sforzi per cercare di non trovarsi in “determinate situazioni”, l’incontro con un ragazzo che si atteggiava a camorrista. Quell’incontro poi ci fu e fu firmato con violenza.

Il caso del giovane Francesco Pio, ucciso per errore, colpito da un proiettile volante esploso da un suo omonimo, ha suscitato non poca indignazione. Il giovane che ha sparato, Valda, sarebbe il rampollo di una nota famiglia di criminali residente nella periferia ovest della città.

Frank Matano Francesco Pio: la lettera

Sono nato e cresciuto nella provincia di Caserta. Più di una volta ho assistito o vissuto in prima persona alla malevolenza gratuita di determinati ragazzi che hanno vissuto in determinate situazioni che li hanno portati ad essere in un determinato modo”. Si chiama camorra. Si parla di un sistema in cui ragazzi pensano di essere invisibili, e mettono al primo posto l’onore. Il conduttore parla di dinamica sociale fatta di potere applicato.

Ho fatto le superiori a Sessa Aurunca. Prendevo il pullman da Carinola fino a Sessa ogni mattina. Quasi ogni mattina cercavo di non incontrare un ragazzo che non era un camorrista ma voleva esserlo. Questo mio coetaneo aveva scelto da maturo quindicenne di imporsi sugli altri. Quando scendevo dal pullman ci fermavamo mezzoretta in villa a Sessa prima di entrare in classe (2004). Questo ragazzo mi si avvicina e mi chiama ‘o suggettò’ che vuol dire soggettone. Si avvicina sempre di più. Mi dà una testata secca sulla bocca. Così a caso. Senza motivo. Era la sua personalissima fellatio ai cattivi”.

Tutto ciò è stato mortificante e ha segnato Matano per tutto l’anno scolastico. L’ha segnato al punto da non parlarne con nessuno. Una reazione a metà tra perversa autocommiserazione e naturale istinto di sopravvivenza. ”Questo messaggio è diretto ai ragazzi che vogliono imporre se stessi con la violenza. Non c’è nulla che vi fermerà. Neanche un morto. Neanche mille. Fra un mese Francesco Pio sarà uno di quelli. E chi l’ha ucciso sarà uno di quello. Niente di più. Restano solo dei ragazzi a cui non è permesso di vivere dignitosamente. Riposa in pace Francesco Pio. Riposa in pace fratello mio campano“.

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