13 Novembre 2025

Francesco Savanelli: da non vedente candidato al Pd

Foto ufficiale, profilo Facebook

Francesco Savanelli: da non vedente candidato al Pd

Francesco Savanelli: da non vedente candidato al Pd – Francesco Savanelli, 27 anni e studente alla Suor Orsola Benincasa, ha presentato la sua candidatura con il Pd alle elezioni regionali in Campania.

Ha un padre che produce cassette per la frutta ed una mamma che insegna a scuola l’alfabeto Braille. È non vedente dalla nascita a causa di una rara malattia ereditaria che si chiama sindrome di Norrie e che ha colpito anche suo fratello.

Francesco Savanelli: da non vedente candidato al Pd per difendere i diritti dei disabili

Francesco Savanelli ha compiuto un passo importante ed in prima linea a favore della sua categoria. Questo quanto detto dal giovane candidato:

«Io vivo nella periferia di Giugliano, non lontano dall’asse mediano e per me il volto della politica è sempre stato quello di un candidato di un partito del centrodestra che veniva a chiedere il voto e prometteva in cambio l’allacciamento alla rete idrica. Per questo motivo, oltre che per le difficoltà legate alla mia situazione personale, non mi ero mai impegnato in prima persona. Mi sembrava una cosa sporca».

Francesco, attraverso l’utilizzo dei social, ha sempre parlato della sua condizione con leggerezza ed ironia, motivo per il quale ha scelto di candidarsi per veicolare un messaggio di speranza a chi – purtroppo – vive condizioni di fragilità.

Ha successivamente spiegato in che modo si svolge la campagna elettorale di un non vedente:

«In linea di massima come quella di tanti altri. Giro video e li pubblico sui social ed ho partecipato alla presentazione dei candidati di Fico che si è svolta la settimana scorsa al teatro Mediterraneo all’interno della Mostra d’Oltremare».

«C’è tanto da fare per migliorare la vita dei disabili e delle loro famiglie. Ho vissuto per un periodo a Bologna, dove ho frequentato un corso per centralinista, e ho sperimentato quanto lì siano più avanti rispetto a noi. I bus, per esempio, sono tutti dotati di tecnologie che aiutano chi non vede. Lì poi se cammini in strada è molto raro che trovi un’auto od un motorino sul marciapiede, che per te che non vedi diventano un ostacolo ed un pericolo. C’è una rete di associazioni sul territorio che funziona ed è realmente utile».

Inoltre, ha espresso quelle che potrebbero essere proposte volte a migliorare la qualità di vita delle persone che vivono condizioni di fragilità.

«Una campagna di comunicazione rivolta alle famiglie delle persone con disabilità per spiegare dettagliatamente quali sono i servizi ai quali hanno diritto, come ottenerli e cosa fare se non sono garantiti. Servirebbe molto, perché coloro i quali convivono con un disabile affrontano una fatica terribile anche solo per districarsi tra norme e regolamenti e per capire cosa chiedere, dove e a chi. Penso ad una campagna di comunicazione semplice, magari attraverso i canali della metro. Qualcosa che possa arrivare a tutti. C’è poi una questione che mi sta molto a cuore, ma credo richieda soluzioni a livello nazionale e non regionale»

Ha proseguito :

«Se io non vedente voglio esercitare il mio diritto di voto, devo entrare nell’urna con l’accompagnamento di un’altra persona, la quale metterà per me i segni sulle schede. Si spera che segua le mie indicazioni, ma potrebbe accadere anche il contrario e comunque viene meno la segretezza del voto. In altri Paesi c’è la possibilità del voto telematico attraverso dispositivi che consentano ai non vedenti di esercitarlo al computer da casa. Sarebbe un modo per garantire trasparenza e per dare fiducia alla persona non vedente che esercita il suo diritto. Bisognerebbe che l’Italia si adegui».

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