Francesco Emilio Borrelli parla dei problemi di Napoli. La legge Zan? “Devi mediare”
Francesco Emilio Borrelli si esprime sui vari problemi della città partenopea: dai rifiuti, al fenomeno dei parcheggiatori abusivi e dai furbetti che evadono le tasse. Legge Ddl Zan? “Il nostro Paese è a livelli di sottosviluppo”
Il Consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ha parlato delle numerose problematiche della città di Napoli. Da sempre attivo sul territorio campano, Borrelli ha fatto luce su quelle criticità che – purtroppo – nel corso degli anni sono peggiorate. Qui, di seguito, le dichiarazioni del Consigliere rilasciate a Napoli.ZON.
- Tra le difficoltà di Napoli c’è la questione dei rifiuti. Secondo lei si è aggravato questo fenomeno e, soprattutto, qual è la radice di questo disagio?
“Sì, si è aggravato di parecchio. Nello specifico si è aggravato dell’aspetto micro-delinquenziale. C’è il problema che il sindaco è bloccato con il bilancio e non solo; è bloccato anche con i dipendenti e purtroppo con il malfunzionamento della macchina amministrativa, oltre al fatto che si trova con una città totalmente allo sbando. Negli ultimi dieci anni abbiamo perso circa 50.000 cittadini. Questi non se ne sono andati certamente per fare i personaggi come Rita De Crescenzo, Tony Colombo o esponenti del genere. Se ne sono andate le persone per bene, come i giovani promettenti, i professionisti capaci e – spiega Francesco Emilio Borrelli – ovviamente questa è la terra dei sogni per tutti i cialtroni e i delinquenti. Chiaramente non penso che tutti quelli con una mentalità criminale siano automaticamente camorristi, ma la mentalità camorristica è attualmente dominante.”
- Cosa intende per “mentalità camorristica”?
“Le faccio un esempio. Io parcheggio in doppia fila, uno bussa ed io lo picchio a sangue, lo minaccio. Questa è la mentalità di cui parlo, che è dominante in modo orizzontale in tutte le nostre classi sociali con un elemento incredibile che, chi promuove la cultura della camorra, del mancato rispetto delle regole e così via viene portato a modello. Chi, invece, rispetta le regole è un fesso. Ad esempio io sono considerato nella migliore delle ipotesi un fesso. Il modus è “ruba e fotti il prossimo più che puoi”.”
- Consigliere, spesso, lei combatte in solitudine le battaglie contro il pedaggio. Tra l’altro – negli anni scorsi – ha promosso anche una class action. Ci può fornire più dettagli in merito?
“Io combatto in solitudine, ma anche contro Pomicino che mi ha querelato. Ho organizzato anche delle manifetazioni, ma a partecipare ne eravamo in venti e quindi tutta questa gente che si lamenta, che lagna, io non l’ho mai vista scendere in strada. La battaglia contro gli ometti della tangenziale l’ho fatta io. Adesso, purtroppo, non possiamo immaginare di avere un modello sociale e politico, votarlo e poi pensare che l’amministrazione funzioni in altro modo. Non possiamo pensare di andare a chiedere il posto di lavoro a Pomicino, che ha 80 anni, vive a Roma e continua a fare danni e dell’altra parte pensare che la tangenziale sia gratuita.”
Il Consigliere regionale della Campania sottolinea: “La gente dice che tutte le tangenziali d’Italia sono a pagamento. Questa prima schiocchezza fu smentita anni fa quando facemmo la verifica del fatto che tutte le tagenziali in Europa, come in Italia – compresa Milano e Torino – sono a pagamento solo in entrata e in uscita. Per esempio, se entri ed esci dalla città di Milano o di Torino paghi un pedaggio e così sono perfettamente mantenute; la tangenziale di Napoli è una miniera ad ora per decine e decine di milioni di euro di utili che fa la società della tangenziale Benetton, che non utilizza nella nostra città. Pomicino ha detto provocatoriamente – questo Manfredi sciurcaremtne lo potra fare (ndr) – “Nei 10 anni di giunta De Magistris non sono mai stati chiesti i soldi”, ovvero i 5 milioni perchè loro versano questa cifra all’anno all’ANAS come royalty sui loro incassi. Ed io dissi che sarebbero stati 50 milioni di euro nell’epoca De Magistris. Dimentica di dire, Pomicino, che quei soldi non sono vincolati. La tangenziale prende i soldi a Napoli, li porta a Roma e quei soldi vengono utilizzati in tanti modi, ma sicuramente non sono vincolati alla città di Napoli. La verità è che il nostro popolo in questo momento è profondamente avvilito, profondamente scoraggiato, profondamente ignorante e inconcludente in alcuni casi. Però per cambiare le cose, quando si tratta di fare la propria parte – e chiaramente mi riferisco nelle urne – poi la gente dà il consenso a coloro che hanno amministrato a tutti i livelli il nostro territorio in cambio di piccoli favori, mentre noi immaginiamo una politica fatta dell’interesse collettivo e non nell’interesse particolare.”
- Altra tematica calda per il popolo napoletano è il caso dei parcheggiatori abusivi. Come mai questo problema è in crescendo?
“Esiste la domanda ed esiste anche l’offerta, al di là di coloro che preferiscono dare i soldi al parcheggiatore abusivo anzichè allo Stato. Ma la domnada è: “l’acqua a casa, l’energia elettrica, le strade asfaltate male, l’illuminazione pubblica e così via…sono ad opera dei parcheggiatori abusivi, la camorra o grazie al cosiddetto Stato?”. L’idea cialtronesca sta nel fatto che la gente frega lo stato non pagando quello che è dovuto, cioè le tasse e i servizi. Questa è un’idea che si sta distruggendo. Oggi come oggi, abbiamo il comune di Napoli in cui soltanto poco meno del 40% degli abitanti e delle utenze paga la tassa sui rifiuti. Quindi ciò significa che oltre il 60% degli abitanti non la paga, e non credo che questa grande fetta sia povera. La verità è che tanti fanno furbizie, fregando il prossimo, come il condominio fiscale.“
- Il disegno di legge contro l’omotransfobia, il cui iter di approvazione è stato bloccato in Senato, ha creato probabilmente un clima di tensione nella società in quanto poteva rivelarsi una svolta. Qual è il suo pensiero sulla Legge Ddl Zan?
“Sia chiaro, io sono assolutamente favorevole alle leggi che tutelino qualsiasi minaranza o qualsiasi tipo di tendenza sessuale, religiosa, culturale o sociale. Se dovessi utilizzare il titolo di un libro per definire quello che è successo utlizzerei quello di Márquez “Cronaca di una morte annunciata”. Mi spiego meglio: quando sai che non puoi ottenere sicuramente un risultato, devi mediare. Io spesso lo dico, quando i cittadini un giorno mi daranno dei numeri paragonabili a De Magistris, De Luca, etc., quindi da poter farmi governare, allora mi assumerò pienamente una responsabilità. Ma finchè sono uno su cinquantuno devo mediare. Nel caso specifico della legge DdL Zan – che condivido pienamente – che non avesse i numeri per passare in Senato era una cosa nota agli addetti ai lavori già da tanto tempo. – Spiega Francesco Emilio Borrelli – Non hanno voluto fare modifiche, non hanno voluto fare mediazione e questo secondo me è stato un errore. Orrenda la scena dei deputati che festeggiavano, il che ci fa capire quanto il nostro Paese sia a livelli di sottosviluppo. Credo sia di bassissimo profilo.”
- Crede che il Vaticano possa influire a riguardo?
“Il Vaticano tenta sempre di influire. Parliamoci chiaramente, se sono passate leggi di tutti i tipi, a un certo punto il Vaticano – secondo me – con un Papa che tra virgolette non è conservatore avrebbe ragionato nel trovare delle mediazioni. Non si sono trovate delle mdiazioni, dunque o ha i numeri per trovare delle mediazioni per andare fino in fondo, oppure, peggio ancora, mi sento di dire che in fin dei conti si sia scelto di far saltare il banco. Detto ciò io penso che oggi una delle strade maestre siano i Referendum. Vediamo se raggiungiamo il numero dei votanti, perchè bisogna permettere alla volontà popolare di esprimersi. In un Parlamento che non è più in grado di interpretare la volontà popolare anche a causa di leggi ignobili, cioè quelle che prevedono di fatto la nomina dell’esponente politico e non le elezioni, ovvero l’eletto, a differenza mia o di un consigliere comunale o municipale, io, quello che dicono le persone più o meno lo so. E so anche il dissenso o il consenso rispetto a certe scelte. Un vero politico con la “P” maiuscola è una persona che è in grado di affrontare un dissenso e di comunicare, non di farsi guidare.” – conclude il Consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli.
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