Francesca Brandoli si è suicidata in carcere: aveva ucciso il marito
Francesca Brandoli si è suicidata la scorsa notte nel carcere di Milano. La donna scontava l'ergastolo per l'uccisione del marito nel 2006
Temporary Detention Center in San Foca (Lecce), January 1999. Photo by Sergio Cecchini.

Francesca Brandoli si è suicidata la scorsa notte nel carcere di Bollate, a Milano. La donna aveva solo 52 anni ed era originaria di Modena. Stava scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio del suo ex marito, avvenuto nel 2006.
La Brandoli si sarebbe tolta la vita impiccandosi. Purtroppo non era la prima volta che provava a togliersi la vita: nel 2009 fu salvata dalla compagna di cella.
La storia di Francesca Brandoli
Francesca Brandoli si è tolta la vita nel carcere di Bollate, impiccandosi. La donna stava scontando l’ergastolo, ricevuto in via definitiva dalla Cassazione nel 2010, per l’omicidio dell’ex marito Cristian Cavaletti a Reggiolo (Reggio Emilia), avvenuto il 30 novembre 2006.
Brandoli agì con l’ex amante, che sconta anche lui l’ergastolo, perché proprio quel giorno il giudice aveva affidato all’ex marito i loro due figli.
Non si tratta del primo tentativo di suicidio per la donna. Già nel 2009, prima del processo d’Appello, l’assassina aveva già tentato di togliersi la vita nel carcere della Dozza a Bologna. Quella volta a salvarla era stata una compagna di cella.
Successivamente, nel 2011 Francesca Brandoli ha conosciuto, sempre al carcere di Dozza, Luca Zambelli, condannato a 18 anni per avere ucciso la moglie, Stefania Casolari. Brandoli e Zambelli si sono sposati in carcere. Il matrimonio tra i due, però, si concluse con un divorzio cinque anni più tardi.
Il tragico gesto in carcere
La notizia del tragico gesto è stata confermata all’ANSA da Francesco Maisto, Garante dei diritti dei detenuti a Milano. “L’ho incontrata appena 15 giorni fa – ha dichiarato – e, sebbene avesse alcuni problemi di salute, nulla lasciava presagire una situazione così drammatica. Sono profondamente sconvolto”.
La vicenda di Francesca Brandoli ha segnato profondamente l’opinione pubblica, portando nuovamente l’attenzione sulle condizioni di vita nelle carceri italiane e sul supporto psicologico per i detenuti.
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