7 Novembre 2020

Fiume Beverellum, tra i cantieri ricompare l’antico fiume di Napoli

fiume beverellum

A Napoli, nei lavori di restauro al Molo Beverello, trovato l’antico fiume Beverellum. Portava l’acqua solfurea in città

Dai lavori nella stazione marittima del Molo Beverello di Napoli, torna la luce sulla grande storia della città. Dopo aver trovato un molo risalente al periodo borbonico, la scoperta di un antico fiume (il fiume Beverellum), rallegra il cantiere.

Nel porto di Napoli, dunque, si registra un altro ritrovamento importante. Si tratta dell’area in cui l’Autorità Portuale sta effettuando i lavori per la nuova stazione marittima. Nello stesso luogo, il mese scorso, fu trovato un antico molo risalente al periodo borbonico, lungo ben 50 metri.

L’antico fiume Beverellum era l’antico corso d’acqua che portava la famosa acqua sulfurea in città, l’antica acqua zuffregna. Per secoli ha rappresentato una vera eccellenza per la città partenopea, al punto da essere famoso in tutto il mondo per la sua acqua molto particolare.

Per secoli, l’acqua del Beverello è stata la bevanda per eccellenza dei napoletani. La storia narra che intorno al 1600 fosse molto amata anche dai reali spagnoli. Pare che arrivassero di continuo navi di cisterna dalla spagna, per fare il carico al fiume e portarlo ai sovrani.

A Napoli, due erano le fonti pubbliche in cui sgorgava quest’acqua: al Chiatamone e tra Palazzo Reale e il Maschio Angioino.

L’acqua sulfurea

L’acqua sulfurea di Napoli era famosa perché veniva distribuita attraverso le cosiddette “mummare”, le anfore di creta con due manici e un tappo di sughero. È un’acqua dal sapore acidulo, distribuita ai chioschi degli acquafrescai. L’acqua veniva presa da una fonte al Chiatamone e vi fu anche messa una lapide nel 1731 per regolamentarne l’uso gratuito.

Era un’acqua minerale gassata, sempre frizzante e dal sapore ferroso, e si è trovata fino al 1973, quando in seguito del colera, le fonti furono chiuse per mancanza di continui controlli sanitari.

A dare notizia della riscoperta è Antonio Pariante del Comitato di Portosalvo in un post sui social: «Con i lavori del nuovo terminal portuale riemerge, forse per l’ultima volta, l’antico Beverellum dell’acqua zuffregna che secoli fa rappresentava una delle più belle e famose peculiarità della nostra città. Oggi la capitale delle “preziose sorgenti” é scomparsa e tutto questo non esiste più. Ma quest’acqua continua a scorrere sotto al molo assieme a quei dubbi progetti urbanistici che, attraverso gli interventi nel sottosuolo, ne hanno pericolosamente deviato il percorso e nascosto l’esistenza».

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