Fine del Ramadan a Napoli, migliaia in piazza: “vorremmo una Moschea”
Fine del Ramadan a Napoli: la comunità islamica si è riunita per festeggiare in Piazza Garibaldi e Plebiscito, presente anche il prefetto
Fine del Ramadan a Napoli: Oggi, mercoledì 10 aprile 2024, migliaia di fedeli musulmani si sono radunati in Piazza Garibaldi (circa 5000) e in Piazza Plebiscito (circa 1000) per pregare e festeggiare insieme.
Quest’anno le celebrazioni per la fine del Ramadan sono state ancora più significative per tre motivi. Vediamo quali.
Fine del Ramadan a Napoli: la presenza delle istituzioni partenopee
Per la prima volta in un’occasione del genere hanno partecipato anche due rappresentanti delle istituzioni. Si tratta del prefetto Michele Di Bari e dell’Assessora ai Giovani e al Lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani.
La loro partecipazione è stata fondamentale come simbolo della vicinanza delle istituzioni napoletane ai migliaia di musulmani residenti in città.
Di Bari ha sottolineato la necessità di un dialogo con la comunità musulmana:
«Sono contento di aver ricevuto questo invito. Questa è una comunità molto importante in città, non possiamo non porci il problema di dialogare e di stabilire una serena convivenza, nel rispetto reciproco e nel rispetto della nostra Costituzione».
L’assessore Marciani, in rappresentanza del Sindaco Gaetano Manfredi, ha detto: “Questo è un momento di festa per loro, ma è un buon momento anche per ricordare che può esserci una convivenza felice, che è possibile fare rete e lavorare per la pace e il benessere della nostra città.”
L’imam chiede la costruzione di una Moschea e ricorda lo scontro a Gaza
La fine del Ramadan a Napoli nel 2024 è stato segnato anche da altri due punti chiave.
L’Imam Amam Abdhallah, al microfono di piazza Garibaldi, si è appellato alle istituzioni cittadine per chiedere uno spazio dove realizzare una vera moschea a Napoli, nonché un luogo per seppellire i defunti islamici. “Noi amiamo questa città che non può essere inferiore a Roma e Milano, dove già esistono moschee. Lo chiediamo dal 1989, ma fino a oggi nessuno ci ha mai risposto“.
Durante il suo intervento, l’Imam ha inoltre speso parole di solidarietà verso il popolo palestinese, una questione che non poteva passare sotto silenzio:
«La nostra non può essere una vera festa pensando ai fratelli palestinesi. Mi chiedo come è possibile che 35 mila morti tra gli innocenti, di cui 15 mila bambini, non bastino per un cessate il fuoco. Quanto ancora dovrà durare questa cascata di sangue?».
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