1 Giugno 2025

Femminicidio Martina Carbonaro: la perizia rivela una lunga agonia

Femminicidio Martina Carbonaro il medico legale smentisce la versione dell’indagato: la 14enne è morta dopo minuti di agonia. Il gip conferma il carcere per Alessio Tucci.

Fonte: pagina facebook di Martina Carbonaro

Martina Carbonaro Femminicidio Martina Carbonaro il medico legale smentisce la versione dell’indagato: la 14enne è morta dopo minuti di agonia. Il gip conferma il carcere per Alessio Tucci.

Femminicidio Martina Carbonaro – Emergono nuovi e sconvolgenti dettagli sul caso di femminicidio che ha spezzato la vita di Martina Carbonaro, la 14enne ritrovata priva di vita in un casolare abbandonato ad Afragola. Secondo la consulenza medico-legale preliminare, la ragazza non è morta sul colpo: è deceduta dopo una lunga e dolorosa agonia, causata da ripetuti colpi alla testa sferrati con una grossa pietra.

Il presunto assassino, Alessio Tucci, 19 anni, ex fidanzato della vittima, è stato sottoposto a fermo e, su disposizione del GIP del Tribunale di Napoli Nord, Stefania Amodeo, è stato trasferito in carcere con l’accusa di omicidio aggravato. Nell’ordinanza, la giudice sottolinea elementi di “crudeltà” e “freddezza inumana”, descrivendo Tucci come una personalità “allarmante” e “incapace di controllare i propri impulsi”.

Il rischio che il giovane possa commettere altri reati della stessa natura è stato uno dei motivi alla base della custodia cautelare. Dopo aver aggredito Martina, secondo la ricostruzione investigativa, Tucci avrebbe nascosto il corpo e partecipato attivamente alle ricerche insieme ai genitori della vittima, mentendo sulle proprie responsabilità.

Femminicidio Martina Carbonaro, la perizia del medico legale:

Particolarmente inquietante è il contenuto della perizia del medico legale, che contraddice la versione dell’indagato. Tucci aveva dichiarato che la ragazza non respirava più al momento dell’occultamento, ma le analisi evidenziano che Martina era ancora cosciente subito dopo l’aggressione e ha vissuto consapevolmente i suoi ultimi strazianti istanti.

Il caso ha scosso l’intera comunità locale e continua ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, riaccendendo il dibattito sulla violenza di genere e la necessità di interventi preventivi più efficaci, anche in età giovanile.

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