22 Giugno 2021

Fedez contro il Vaticano per DDL ZAN: l’Italia è uno stato laico

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Fedez contro il Vaticano per il DDL Zan: l’Italia è uno stato laico e i preti pedofili dovrebbero essere processati con la giustizia italiana

Fedez contro il Vaticano, si scaglia a favore del DDL Zan e sottolinea le incongruenze della Chiesa. Il Vaticano, infatti, avrebbe sostenuto che il DDL Zan vieterebbe il concordato tra lo Stato Italiano e quello Vaticano.

Nel documento presentato, la Santa Sede aveva affermato che i contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato.

Ma il cantante, nelle sue storie Instagram, motiva le incongruenze alla base di questa affermazione, sottolineando in particolare che l’Italia è uno stato laico e l’anacronismo dello stesso patto. Le parole di Fedez attaccano il sistema clericale in tre punti. Vediamoli insieme.

  1. L’Italia è uno stato laico: «E comunque, piccolo spoiler amici del vaticano, siamo uno stato laico. So che non siete abituati a sentirvelo dire ma in teoria saremmo uno stato laico». 

2. Le accuse sul patrimonio immobiliare: «Se non avete letto l’ultima di oggi, ve la riassumo io. Il Vaticano ha detto all’Italia, che se convalidate il DDL Zan, state violando il concordato tra Vaticano e Italia. Ma chi c…o ha concordato il concordato? Ma non avevamo concordato amici del Vaticano, che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili? Stimati dall’Unione Europea in cinque miliardi? Magari dateci quei soldi che facciamo ripartire il paese, e poi venite a rompere le palle sulle leggi italiane. No?»

3. Le accuse sulla pedofilia: «Fatemi capire, voi potete metter il becco sulle leggi italiane, ma quando in Italia viene sgamato uno di quei preti pedofilini, a cui piace toccare i bambini, mi spiegate perché non viene processato dalla giustizia italiana?»

E conclude le sue storie Instagram con: «Spero che l’Italia colga l’occasione di far fare il suo corso alla democrazia, facendo votare il DDL Zan, ma soprattutto prendendo l’occasione per rivedere il concordato e rivendicare la laicità dello stato».

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