Federico II, esperimento per viaggiare nello spazio-tempo
Una nuova ricerca sta prendendo forma presso l’università Federico II. Un esperimento che permette nuove conoscenze sui viaggi nell’universo
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Federico II – I cunicoli che permettono di viaggiare nello spazio e nel tempo, in modo da poter raggiungere più velocemente le zone dell’universo, adesso possono essere costruiti in laboratorio. Potrebbe essere l’inizio di una ricerca che in futuro renderebbe possibile viaggi intergalattici.
I cunicoli dello spazio-tempo sono stati previsti per la prima volta negli anni 30 da Albert Einstein e Nathan Rosen, nella teoria conosciuta come “ ponte di Einstein-Rosen” , dove venivano descritte gigantesche strutture cosmiche. Il coordinatore del gruppo internazionale autore della ricerca,il fisico Salvatore Capozziello, ha spiegato che il problema era spiegare l’esistenza di strutture che, come i buchi neri, assorbano tutta l’energia di un sistema senza restituirla; ci si ritrovava di fronte ad una violazione del principio di conservazione dell’energia. Una delle spiegazioni possibili, ha aggiunto il fisico, è che lo spazio-tempo sia “bucato“. Un’ipotesi che implica sicuramente la possibilità di passare da parte all’altra dello stesso spazio-tempo e ,dunque, giungere ai cosiddetti universi paralleli.
Il problema ad oggi, è verificare tutto queste supposizioni attraverso un esperimento attuato dalla Federico II. Capozziello ha continuato sottolineando come riporta il “Il Mattino” : “La nostra idea è riuscire a simulare gli effetti gravitazionali a energie più basse e ci siamo chiesti se in questo modo sarebbe stato possibile riprodurre un wormhole in laboratorio. Il prototipo è minuscolo. È stato ottenuto collegando due foglietti del materiale più sottile del mondo, il grafene, con legami molecolari e un nanotubo. La struttura ottenuta è neutra e stabile, nel senso che al suo interno non entra nulla e nulla fuoriesce, ma quando si introducono dei difetti vengono generate correnti in entrata e in uscita. Spostandoci su dimensioni cosmiche, potremmo considerare un osservatore che con la sua navetta si avvicina a un wormhole come un elemento capace di perturbare la struttura: in questo caso sarebbe possibile passare da una parte all’altra del cunicolo spaziotemporale, così come trasmettere segnali da una parte all’altra. Se da un lato un cunicolo spaziotemporale ottenuto in laboratorio fa volare la fantasia, le possibili applicazioni sono molto concrete: «i foglietti di grafene permettono di controllare correnti in entrata e in uscita e ora l’obiettivo è ottenere un prototipo riproducibile su scala industriale. “
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