Fase 2: imprenditori Artigiani si incatenano ai negozi
Fase 2: a seguito delle dichiarazioni da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, scattano le proteste da parte di acconciatori e centri estetici
La già tanto discussa fase 2 che inizierà ufficialmente il prossimo 4 maggio e che prevede la ripresa di determinate attività, fa sorgere i primi dubbi e le prime lamentele. In particolare c’è perplessità da parte di parrucchieri, barbieri e centri estetici la cui riapertura è stata fissata per il primo giugno.
Scattano quindi le proteste da parte degli imprenditori Artigiani in tutta Italia che si incatenano ai negozi: “Inconcepibile tale decisione, qualche tecnico di meno tra i consulenti del Governo e qualche Artigiano in più, sarebbe economico, competente ed efficace”, così dichiara Casartigiani Napoli con un post su Facebook.
Il rappresentante dell’Artigianato nella Giunta della CCIAA di Napoli Fabrizio Luogo, dichiara la decisione inaccettabile: “Inaccettabile riapertura il 1° giugno che difatto con la festa nazionale del 2 giugno, diventa il giorno 3.Il comparto registra così 3 mesi di fermo obbligato.Incomprensibile e inaccettabile. Esprimo il mio più fermo disappunto la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici non ha motivo, penalizza ed offende la professione mettendola a gravissimo rischio rinascita”.
Aggiunge: “Chiederò oggi stesso al presidente FIOLA (presidente de La Camera del Commercio di Napoli), farsi carico di in azione incisiva, anche per il tramite di Unioncamere nazionale, affinchè la data di riapertura sia rivista, anticipandola, prevedendo nel contempo misure di aiuti specifici al comparto Artigiano nettamente diverse da quelle fino ad oggi messe in campo.”
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