Ex OPG: “vogliamo il reddito di quarantena”
Il centro sociale Ex OPG occupato, dopo la chiusura di tutte le attività produttive non essenziali, chiede il “reddito di quarantena”
L’Ex OPG occupato si esprime ancora una volta sulle misure messe in campo dalle autorità governative. Dopo aver aspramente criticato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accusato di “abuso di potere”, la cassa di risonanza del partito Potere al Popolo si dice concorde con la nuova misura messa in campo dalla Presidenza del Consiglio. Ieri sera, infatti, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che saranno chiuse tutte le attività ritenute “non essenziali”. Il centro sociale approva la decisione e rilancia: “reddito di quarantena subito!”.
Il messaggio è apparso sulla pagina Facebook dell’Ex OPG e sembra una vera e propria provocazione. A chi, infatti, chiede legittimamente da dove possano provenire le risorse per dare a tutti un “reddito di quarantena”, i gestori della pagina rispondono puntigliosi: “magari dalle spese militari, da quelle delle Grandi Opere Inutili e Dannose oppure con una tassazione fortemente progressiva, per dirne giusto qualcuna”.
Ancora una volta, dunque, stop alle grandi opere e tasse agli imprenditori che producono di più. Senza considerare il fatto che, probabilmente, saranno proprio loro a subire le maggiori conseguenze del fermo di (quasi) tutte le attività. Basti pensare che, nella maggior parte dei casi, le grandi aziende sono quelle con il maggior numero di dipendenti e una “tassazione fortemente progressiva” – forse s’intende ancor più progressiva rispetto allo stato attuale, visto che già adesso quasi il 60% dei profitti delle imprese finisce in tasse (rapporto Paying Taxes 2020) – potrebbe avere un effetto insperato: il taglio dei costi di produzione e, dunque, tanti lavoratori lasciati a casa. Ma la soluzione, ancora una volta, sembra essere quella dell’assistenzialismo e, dunque, il “reddito di quarantena”.
Ex OPG: dal reddito di quarantena all’indulto per i detenuti
I militanti di Potere al Popolo, in queste settimane, stanno portando avanti una serie di attività di volontariato. Dalla spesa di alimentari e farmaci per le persone anziane all’assistenza telefonica per i lavoratori. Molte energie sono state spese, infine, per sostenere le proteste dei detenuti che nelle ultime settimane hanno causato problemi di ordine pubblico chiedendo amnistia e indulto. A far scattare la scintilla era stata la decisione di sospendere i colloqui allo scopo di arginare il contagio ed evitare proprio il propagarsi anche nelle carceri.
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