Ex Montefibre e area industriale di Acerra al centro dell’agenda politica
PD: Ex Montefibre e area industriale di Acerra tornino al centro dell’agenda Politica
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Sempre impegnato sul fronte lavoro e di tutte quelle situazioni che fino ad oggi hanno visto colpire i lavoratori e le aziende campane, il Consigliere Regionale PD e Questore alle finanze dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, Antonio Marciano, dopo l’audizione in Commissione consiliare “Attività Produttive” sulla vertenza dei lavoratori ex Montefibre di Acerra ha così commentato:
“Il destino dei lavoratori della ex Montefibre e dell’intera area industriale di Acerra deve avere centralità nell’agenda politica del governo regionale, d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e ovviamente con i soggetti della rappresentanza sindacale e del mondo dell’impresa. Il primo passo è ripartire dall’Accordo di programma sottoscritto nel 2006, per verificare la possibilità di rinegoziare quell’intesa sulla scorta del tempo trascorso e del contesto attuale”.
Il Consigliere Marciano, infine conclude:
“Oggi abbiamo rimesso insieme una parte della filiera delle responsabilità, con serietà e determinazione. Importante, dunque, la presenza in commissione lavoro dell’Assessore Sonia Palmeri (delega, tra le altre, al Lavoro) in rappresentanza della Giunta Regionale. Abbiamo di fronte una sfida importante per una politica che non si limita a radiografare l’esistente, ma decide di invertire definitivamente una tendenza segnata negli anni da un progressivo declino”.
Sulla questione interviene anche il Consigliere Gianluca Daniele sempre del PD: “l’audizione di quest’oggi sullo stato di crisi dell’ex area Montefibre ad Acerra è stata importante, non solo perché ha consentito a tutti i presenti di approfondire le problematiche del sito, ma anche perché la commissione, insieme all’assessore, ha deciso di richiedere l’apertura di un tavolo di confronto, con gli stessi attori di oggi, presso il Ministero dello Sviluppo economico, affinché la questione venga affrontata in maniera completa”. Conclude Daniele: “Sulla vicenda Montefibre ci giochiamo un pezzo di credibilità della nostra amministrazione. È fondamentale innanzitutto rilanciare lo sviluppo industriale in Campania, attraverso la valorizzazione del settore della chimica, massacrato e svilito dalla politica industriale degli ultimi anni e – conclude Daniele – trovare una soluzione che eviti un ulteriore danno sociale su un territorio già estremamente martoriato, con la riconversione o la ricollocazione dei lavoratori”.
L’area industriale interessata occupava a pieno regime circa 6 mila lavoratori con, inoltre, un indotto importantissimo.
La crisi della chimica inizia negli anni ’70, ma nel 2004, ci fu un primo piano di recupero che divise la ex Montefibre in Simpe, Ngp e Fidiom.
Oggi ci sono i curatori fallimentari ed i lavoratori sono scesi a 470 unità, che a breve saranno inseriti nelle liste di mobilità e per la cassa integrazione straordinaria a causa del fallimento.
Un ulteriore grave disagio occupazionale in un territorio oramai martoriato e con un elevato tasso di disoccupazione.
Si spera che prima della chiusura definitiva, in considerazione della gravità della situazione, tutti gli attori della vicenda si adoperino al meglio per pianificare la migliore soluzione per i lavoratori e l’azienda.
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