Esito referendum: a Napoli parlano i giovani, giudizio univoco in tutto il meridione
E’ la notte del giudizio: chiamato in causa l’esito del referendum mentre Renzi sonnecchia sul letto di spine che l’Italia gli ha preparato
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Esito referendum: il popolo italiano “ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto” ha detto l’ormai ex premier Matteo Renzi. Con la voce rotta dalla commozione, il nome della moglie e del figlio stampato sulle labbra, abbandona quella che era stata l'”umile” dimora per più di tre anni. I dati parlano chiaro: bocciato dal sud e dalle realtà poco gestibili.
I primi commenti dei reduci votanti sono giunti di buon mattino all’alba del 5 Dicembre. Due testimoni raccontano il loro pasto di dissenso mangiato la sera precedente: entrambi esprimono il senso di abuso del referendum, secondo loro, trasformatosi in un’approvazione della figura del premier. Un errore di base, notano i cittadini, dimostrando di essere in coro con una Campania (terza regione sia per percentuale, sia per voti assoluti) in cui i documenti corrispondono con l’ideale.
Pochi dalla parte dello “Stato” e quelli schierativisi votavano in funzione della prospettiva. Dopo 35 anni, ritorna la domanda: “Dov’è l’Italia?”. Tuttavia nel quadro nazionale non figurano tecniche prospettiche, represse dalle percentuali intransigenti del no, quasi al 70% nel napoletano ma fine a sé stesse.
A sorpresa l’affluenza degli elettori è rappresentativo dei giovani che mai fin ad ora si erano espressi in un modo così “inequivocabilmente chiaro e netto”. Mentre il dramma si consuma, ancora non figura uno dei protagonisti. Il presidente Mattarella è stato convocato al cast sostanzioso, oppure appare solo la controfigura?
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