Ente protezione animali condannato dopo la denuncia di una vicina del rifugio
Ente protezione animali condannato dopo la denuncia di una vicina del rifugio, la quale si lamenta dei rumori provenienti dal canile

Ente protezione animali condannato – La vicenda giudiziaria ha inizio nel 2022, quando una vicina del rifugio ha sporto denuncia contro l’ente protezione animali, a causa del continuo abbaiare degli animali.
Secondo quanto dichiarato dalla donna, il continuo abbaiare avrebbe addirittura reso impossibile riposare e vivere serenamente nella sua abitazione.
Con questa azione la donna ha messo a rischio l’attività e la vita dei cani della Struttura zoofila Montagna in Valtellina, Sondrio.
Ente protezione animali condannato – La risposta dell’ente:
Secondo quanto dichiarato dalla presidente di Enpa, sezione provinciale di Sondrio, la struttura, ossia il rifugio, era presente già da anni, prima che la donna denunciante si trasferisse lì.
Questo implica che la donna fosse già a conoscenza di quello che avrebbe trovato se si fosse trasferita in quell’abitazione. Ciononostante il giudice civile pochi giorni fa ha emesso la sua sentenza, la quale rischia di compromettere l’attività del rifugio.
E’ importante ricordare che il rifugio non è solo un ricovero, ma è una dimora, soprattutto nei mesi estivi in cui molti animali vengono brutalmente abbandonati.
Secondo la sentenza emessa, l’Enpa deve portare da 16 a 5 i box attivi per i cani, quindi una riduzione immediata; dovrà poi realizzare una barriera fonoassorbente e dovrà pagare una multa giornaliera.
L’imposizione di una multa giornaliera di 50€ da corrispondere alla vicina, per ogni giorno di mancato rispetto della misura, sono circa 1500€ al mese.
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