30 Settembre 2021

Enrico Varriale indagato per stalking. L’ex compagna: “io picchiata e insultata”

Foto originale da account Twitter di Enrico Varriale

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Per il noto giornalista Rai, il Gip ha disposto il divieto di avvicinamento all’ex compagna che denuncia: “io perseguitata e presa a schiaffi”. La replica di Varriale: “Accuse false”

Enrico Varriale, uno dei giornalisti sportivi più famosi d’Italia e volto storico della Rai, è al centro di un’inchiesta della Procura di Roma. L’accusa è quella di atti persecutori (stalking) e lesioni personali nei confronti dell’ex compagna, un’imprenditrice marchigiana trasferitasi a Roma proprio ai tempi della relazione con il conduttore napoletano. “Mi ha picchiata, presa a schiaffi, sbattuta contro il muro, insultata. Mi perseguita con telefonate di notte, si apposta sotto casa, citofona alle 6 di mattina”, ha testimoniato la donna. Dopo un’indagine durata poco più di un mese, dunque, il gip Monica Ciancio ha disposto nei confronti dell’ex vicedirettore Rai la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa” e quello di “comunicare con lei”, anche per interposta persona.

Il gip ha adottato le misure alla luce di una valutazione precisa: “Le condotte poste in essere dal Varriale danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo”. Immediata la replica del diretto interessato: Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi”.

La vicenda

La vicenda che ha portato all’accusa e poi alle indagini risalirebbe allo scorso 6 agosto. In quella data, le tensioni della coppia – già in essere da un po’ di tempo – sarebbero sfociate in violenza. Nell’accusa, infatti, si legge che “durante un alterco per motivi di gelosia, (Varriale, ndr) la sbatteva (l’ex compagna, ndr) violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole dei calci e, mentre la parte offesa cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano, cagionandole lesioni”. Il tutto sarebbe dimostrato da un referto del Policlinico Gemelli, dove la donna si sarebbe recata dopo l’aggressione: “Ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in cinque giorni”.

Varriale: “Una dolorosa vicenda personale, ma le accuse sono false”

Nell’ordinanza del gip, notificata il 27 settembre, l’accusa di atti persecutori (reato che prevede la reclusione da uno a sei anni e mezzo) viene motivata con le “condotte reiterate” di molestia e minacce. Enrico Varriale, tuttavia, si dice sicuro di dimostrare la sua innocenza: “È una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi”.

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