Duel Beat di Napoli, l’appello del proprietario per la riapertura
Duel Beat di Napoli, la preoccupazione del proprietario Sigfrido Caccese: “il fatto che non ci sia ancora una data di riapertura per le discoteche è un dramma”
Duel Beat di Napoli, la discoteca di cui è proprietario Sigfrido Caccese, è ormai chiusa dal 29 febbraio dell’anno scorso. L’attività, in cui lavorano 42 dipendenti, è al limite. Così, Sigfrido Caccese ha dichiarato: “Il fatto che non ci sia ancora una data per la riapertura per noi è un dramma. Il nostro è un lavoro che ha bisogno di una grande programmazione e invece siamo già in ritardo per la stagione invernale“.
Il proprietario del Duel Beat di Napoli commenta all’Adnkronos l’esito del Consiglio di Ministri che nella giornata di lunedì ha confermato la sospensione delle attività per sale da ballo e discoteche all’aperto o al chiuso.
“Ci dà fastidio essere trattati da nullafacenti. Il Duel – ricorda Sigfrido Caccese – è chiuso dal 29 febbraio 2020, le discoteche sono le uniche veramente ferme da allora. Stiamo lavorando alla programmazione da ottobre in poi e lo stiamo facendo da 6 mesi perché prima si lavorava per la programmazione estiva, che è venuta tutta a cadere perché non ci sono segnali di alcun tipo per i locali. Noi dell’associazione siamo abbastanza fiduciosi che a ottobre si possa aprire, ma si lavora brancolando nel buio. Il nostro è un lavoro che ha bisogno di una grande programmazione e invece siamo già in ritardo per la stagione invernale. Tra l’altro dj e artisti sono restii a fissare e chiudere le date, con il rischio di doverle spostare per l’ennesima volta. Tante date sono state già riprogrammate più volte e la cosa rischia di diventare ridicola“.
Caccese spiega anche la sua posizione sull’argomento delle restrizioni: “Non ci interessa aprire con restrizioni, il distanziamento nelle discoteche o ai concerti è pura follia, è una cosa che semplicemente non è possibile. Abbiamo lavorato a un protocollo, che abbiamo presentato, sul quale si dovrebbe fare un test a Gallipoli, in cui sosteniamo che si può far entrare liberamente chi ha il passaporto vaccinale, il famoso green pass, e chi ha fatto un tampone risultato negativo entro le 48 ore. L’ingresso nella struttura deve però poi avvenire in modo totalmente libero, senza distanziamenti e mascherina. Stiamo aspettando l’ok del Comitato tecnico-scientifico per poter fare questa prova, che è la stessa già fatta in Spagna“.
Questo fa riferimento al concerto dei Love of Lesbian tenuto lo scorso 27 marzo nel palazzetto di Sant Jordi a Barcellona. Qui, infatti, hanno preso parte 5mila spettatori che hanno presentato, stesso in giornata, il risultato negativo del test anti Covid-19.
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