20 Dicembre 2017

Double Rog: un mastino cuore e muscoli dietro il volto da bravo ragazzo

Ottima prestazione del centrocampista croato in Coppa Italia contro l’Udinese: arriva la consacrazione di double Rog?

Double Rog: un po’ perché ieri in campo contro l’Udinese lo si vedeva a destra e a manca, intento a recuperare metri e palloni, e un po’ perché si fatica a credere che dietro il volto da “bravo uaglione” possa celarsi un giocatore così aggressivo e così dirompente.

Insigne, Ghoulam, Callejon, Allan hanno tutti la “cazzimma” stampata in volto; sono quei giocatori per i quali tante volte abbiamo esclamato “ma tua ‘uarda a ‘stu figlio e’ndrocchia!”. Rog, invece, è apparentemente come il nostro amato capitano: forte tecnicamente, ma dal quale non ti aspetti quella giocata cattiva assai che ti fa temere per l’incolumità sua e del povero avversario di turno. Dicevamo, APPARENTEMENTE, perché se prima di ieri qualcuno aveva ancora qualche dubbio a riguardo, dopo la prestazione fornita dal centrocampista croato contro l’Udinese non credo sia lecito perseverare in tal senso.

Corsa, dribbling, strapotere fisico, ostinazione: l’impressione è che Marko Rog non sia intenzionato a mollare un tackle manco a pagarlo e non è certo un caso che il gol di Lorenzo Insigne nasca proprio da un suo recupero sulla trequarti avversaria.

Eppure, nonostante la giovane età, del bravo ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurri sappiamo ben poco: pochi post (soprattutto di carattere sportivo) sui social network ai quali è iscritto, poche “apparizioni” pubbliche in compagnia di amici e fidanzata, alunno diligente a scuola ed un passato nelle distese di cavoli e barbabietole dell’amato nonno.

Ma chi è veramente Marko Rog? Il giovane dal carattere riservato e dal viso dolce delle foto postate su Instagram o il mastino d’assalto mostrato ieri sera (e non solo) allo stadio San Paolo di Fuorigrotta? A noi questo poco deve importare: piuttosto ci si chieda: è forse (e finalmente) giunta l’ora della sua consacrazione?

Al campo l’ardua sentenza.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.