Donna trovata morta in casa: forse uccisa dal figlio di 8 anni
Una donna è stata trovata morta colpita con un proiettile alla testa in casa: l'ipotesi è che sia stata uccisa dal figlio di 8 anni
DONNA UCCISA DAL FIGLIO DI 8 ANNI- Una donna di origini marocchine, Rkia Hannaoui, è stata uccisa lo scorso 29 marzo in casa sua mentre era al telefono con la madre.
La donna di 32 anni e madre di due bambini era in cucina in videochiamata con la madre che si trova in Marocco. Poco dopo sarebbe stata colpita da un proiettile alla testa per poi cadere a terra e proprio il piccolo di 8 anni si sarebbe avvicinato alla videocamera dicendo alla nonna: “mamma è caduta”.
Sarebbe poi corso dal fratellino più grande, di 11 anni, che nel frattempo era in giardino in compagnia di un vicino di casa, anziano. Secondo quanto riportato da Salernotoday, questo è il racconto riportato dal marito della donna, Asmaoui Lebdaoui, sia agli investigatori che ai media.
Il pomeriggio del 29 marzo l’uomo era uscito di casa alle 13:40 per recarsi a lavoro alle 14 presso la sede della Romea Rottami, che si occupa di raccogliere materiale ferroso, lasciando in casa la moglie con i due figlioletti, uno di 8 e uno di 11 anni, in compagnia di Giacomo Stella, che vive al piano superiore dell’abitazione, presente nel momento dello sparo.
Gli agenti cercano di analizzare i fatti e continuare le indagini per far luce su quanto accaduto. Una vera e propria tragedia familiare che ha visto la donna, 31enne, morire in Ospedale dopo una breve agonia. E’ stata anche disposta l’autopsia sul corpo della vittima.
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Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli inquirenti, e dopo aver ritrovato un’arma nascosta in una campagna vicino alla loro abitazione ad Ariano Polesine. Nei giorni precedenti al giallo, al vicino Giacomo Stella erano stati sequestrati fucili da caccia regolarmente registrati ma sembrerebbe che, tra tutto, mancasse proprio una pistola all’appello.
Non si esclude infatti l’ipotesi che il bimbo di 8 anni abbia per gioco premuto sul grilletto quel giorno. Non si esclude quindi che la donna possa essere stata uccisa dal figlio di 8 anni. Secondo il Procuratore di Rovigo, Manuela Fasolato, è da escludere che l’assassino abbia premuto il grilletto a distanza ravvicinata. In una nota il Procuratore aveva riferito che l’esame sul cadavere ha riscontrato un foro d’ingresso nella tempia sinistra, riconducibile a un proiettile calibro 22.
Il proiettile è stato poi trovato nella parte destra del cranio. Ora si dovrà accertare la compatibilità del proiettile con le armi recuperate. Se fossero compatibile, resteranno poche domande senza risposta: chi ha premuto il grilletto e perché l’arma era stata sotterrata in un campo lì vicino.
Le indagini continuano per fare luce e chiarezza su questo misterioso giallo.
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