29 Maggio 2021

Disney Store: presidio contro la chiusura

Fonte foto: 2POS

disney store

La sede del Disney Store di via Toledo è stata presidiata per una protesta contro la chiusura. I dipendenti hanno portato i loro figli

Il Disney Store di via Toledo a Napoli è stato il centro della protesta di questa mattina.

Dopo la decisione dell’azienda di chiudere tutti i point Disney Store, per focalizzarsi su altri canali distributivi, questa mattina i dipendenti del negozio di via Toledo hanno presidiato il locale.

Questo point è aperto a Napoli da 21 anni e annovera 23 dipendenti.

Questi ultimi, come riportato dall’Ansa, si sono presentati con i figli e hanno partecipato alla protesta contro la chiusura.

Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, ha dichiarato:

La decisione di chiudere il Disney Store di Napoli rappresenta una pugnalata alle spalle per i dipendenti. Il prezzo della pandemia non devono pagarla i lavoratori.

Una catena internazionale come Disney che decide di chiudere e licenziare per favorire l’e-commerce è quanto di più sbagliato ci possa essere nelle politiche economiche e commerciali di questo Paese.

Noi saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dello store di Napoli. E’ solo l’inizio della battaglia per difendere questi posti di lavoro.
No all’acquisto dal divano di casa, si al mantenimento dei posti di lavoro.

Alle parole di Ricci si sono associate quelle di Luana di Tuoro, segretaria generale Filcams Cgil Campania, che ha affermato:

Siamo qui stamattina per scioperare contro una scelta sciacalla da parte di una multinazionale che, come altre, in periodi floridi hanno investito, anche con l’aiuto pubblico ed ora decidono di chiudere lasciando a casa lavoratori e lavoratrici.

Anche il segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, è intervenuto in merito e ha dichiarato:

Che una grande catena continui a mantenere un ostracismo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio come è Disney per noi rappresenta un punto assolutamente inaccettabile. Contrasteremo una decisione aziendale che tende a marginalizzare le organizzazioni sindacali.”

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