Dipendente INPS Napoli aiutava illegalmente il CAF del figlio

Dipendente INPS di Napoli aiutava il CAF del figlio ma in modo del tutto illegale. Disposta la sospensione dal servizio dell’indagato per truffa ed accesso abusivo al sistema informatico

DIPENDENTE INPS – L’intervento delle Fiamme Gialle di Salerno ha avuto origine dopo la segnalazione di un cittadino che aveva ricevuto la richiesta di 800 euro dal patronato presso il quale aveva sbrigato una pratica amministrativa. Il tutto era apparso immediatamente anomalo, sapendo che i servizi resi dai patronati vengono remunerati direttamente dal Ministero del Lavoro. Ancora più anomalo risulta poi essere stato l’incontro casuale del 60enne con uno dei due responsabili del patronato proprio nei pressi della sede provinciale dell’INPS.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle di Salerno hanno confermato che il dipendente dell’INPS, un uomo 60enne, da almeno tre anni svolgeva anche attività “extra” presso il patronato gestito dal figlio, in totale violazione dell’obbligo di esclusività del rapporto di pubblico impiego.

In particolare, con i successivi approfondimenti bancari sono emersi una serie di accreditamenti anomali di somme in contanti e assegni, verosimilmente corrisposti dai clienti del patronato a fronte dei servizi ricevuti. Elementi che lasciano presumere l’esistenza di un “doppio lavoro”, fonte di introiti dei quali andranno adesso approfonditi i risvolti di natura fiscale.

Inoltre, dagli approfondimenti, risultano oltre 41 mila accessi alle banche dati al fine di ottenere informazioni utili al disbrigo delle diverse pratiche. Tra queste informazioni: certificati di pensione, cessioni del quinto, domande di maternità, disoccupazione e bonus. Il dipendente INPS si è visto così notificare la sospensione dal servizio per un anno. Ora dovrà rispondere dell’accusa di “truffa” e “accesso abusivo a sistema informatico”, reati per i quali rischia la reclusione fino a cinque anni.

A darne notizia i colleghi del IlFattoVesuviano.it

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