Diego: dal suicidio all’ipotesi di omicidio
Diego era morto in carcere e l’ipotesi era quella del suicidio. Dopo due anni spuntano nuove prove. Il fratello: “Prove incongruenti”
Sono passati due anni dalla morte di Diego Cinque.
Era stato trovato morto il 16 ottobre 2018 nella sua cella nel carcere di Poggioreale. L’ipotesi avanzata immediatamente fu quella del suicidio.
Dopo quasi due anni da quell’evento, il fratello Cristian ancora non si dà pace e -come riportato dai colleghi di Napoli Today- afferma di avere prove che facciano avanzare l’ipotesi che si tratti di omicidio.
La famiglia di Diego, nonostante la diagnosi data per certa dal medico nominato dal carcere, non aveva mai creduto all’uccisione volontaria da parte del figlio.
Il ragazzo era stato più volte in carcere e non aveva mai mostrato momenti di sconforto o di crisi.
Stando a quanto riportato da Napoli Today, Cristian ha dichiarato:
“Abbiamo incaricato un nostro medico di parte che ha riscontrato almeno tre prove incongruenti con l’ipotesi del suicidio.
Innanzitutto le ecchimosi, che nel caso di impiccagione si formano sulle mani e sui piedi. Sul corpo di Diego, invece, erano lungo la schiena, come se fosse morto supino e, solo in un secondo momento, messo in posizione verticale.
La seconda cosa che non torna sono i segni alla gola di mio fratello, a forma di X, come se fosse stato afferrato alle spalle e strangolato.
Il terzo indizio nasce dal test fatto agli occhi, secondo il quale Diego sarebbe passato direttamente dal sonno alla morte.
A questo, aggiungo un mio sospetto: come è possibile che un ragazzo di 100 chili sia riuscito a impiccarsi con un laccio di scarpe.
C’è un’immagine che ritrae Diego ancora legato alla finestra del bagno, ma i suoi piedi toccano a terra. Come se non bastasse, in caso di impiccagione, il soggetto spesso espelle le feci, invece mio fratello era pulito“.
Restano tanti ancora i dubbi sulla morte di Diego. Le nuove prove acquisite provvederanno a chiarire la dinamica dell’accaduto.
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