12 Ottobre 2022

Denise Pipitone: l’intervista a Piera Maggio. ”Denise è viva”

Denise Pipitone: le parole di Piera Maggio durante l'intervista. '' Voglio pensarla da qualche parte nel mondo a passeggiare felice''

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DENISE PIPITONE

DENISE PIPITONE- Denise Pipitone, 18 anni fa, l’1 settembre 2004, quando aveva 3 anni e 11 mesi, sparì nel nulla, a Mazara del Vallo, in Sicilia.

Per Piera Maggio, la mamma di Denise è sempre più faticoso immaginare: ”Per me, nel mio cuore, è ancora quella bambina di quattro anni, ho sempre faticato a immaginarla diversa. Mi sono aiutata con l’age progression, quel processo di modifica delle fotografie per capire come sarebbe potuta essere oggi. Ne esce l’immagine di una donna bellissima. Voglio pensarla così e spero sia da qualche parte nel mondo a passeggiare felice. Per me, fino a prova contraria, mia figlia è viva”. 

Denise Pipitone: L’intervista di Piera

Denise, come scrive nel suo libro, non era figlia di suo marito, ma era nata dall’amore che la legava a Piero Pulizzi. Che rapporto ha con lui oggi?
Oggi è diventato mio marito, ci siamo sposati nel 2018. Per me lui è più che importante. Magari non lo si è visto tanto in Tv, ma lui mi è sempre stato accanto. Con lui mi sono sempre sfogata, su di lui ho riversato le mie rabbie, le mie paure, e Piero è riuscito ad affrontare ogni momento. È un uomo che ha saputo prendere decisioni importanti su questa vicenda e senza di lui non so come avrei potuto andare avanti: mi ha sempre spronata ad alzarmi al mattino, a combattere. Io tendo a chiudermi in me stessa, lui è stato capace di reggermi e di darmi forza”.

Che rapporti avete con la famiglia di lui? Con l’ex moglie Anna Corona e con le figlie? Negli anni ci sono state intercettazioni, confessioni, processi che le vedevano coinvolte nella sparizione di Denise…
”Non abbiamo nessun tipo di rapporto, né io né mio marito. Noi abitiamo ancora a Mazara del Vallo e fino a qualche tempo fa capitava di intravvederle, ma evitiamo ogni contatto, ogni sguardo. Non voglio sapere nulla di loro”.

Lei si è mossa in ogni modo, scrivendo anche al Papa, andando dai capi di Stato… Che cosa si sarebbe potuto fare che non si è fatto?
Io sono andata subito, dopo un paio di mesi dall’accaduto, a chiedere aiuto alle istituzioni. Purtroppo nel tempo le ricerche si fermano: rimangono dei buchi che non si colmano, degli elementi che potrebbero essere approfonditi e che si trascurano. Chi cerca il proprio figlio, a un certo punto, deve arrendersi a farlo in autonomia, impensabile per un genitore fermarsi. La gente si è dedicata a trovare gli scandali della mia vita privata e familiare e intanto ha perso il focus, che è e rimane sempre quello di cercare Denise. Si è deviata l’attenzione, senza pensare ai possibili colpevoli”.

Ma lei si è fatta un’idea di quello che potrebbe essere successo?
‘Certo che sì, anzi, ho un quadro molto chiaro, non ho dubbi di chi siano i colpevoli. Che poi questa persona sia stata assolta per insufficienza di prove, quella è un’altra questione”.

Negli anni è capitato più volte che venissero trovate delle ragazze e che si dicesse che erano Denise, come ci si sente? 
”È sempre stata durissima, è una delusione costante e non è mai facile, perché io vivo con la speranza continua. Ma per me è diventato un po’ come al lupo al lupo, mi sono fatta una corazza e vado sempre con i piedi di piombo. Purtroppo quando un figlio sparisce si rimane appesi, in bilico, con tanta rabbia addosso”.

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