De Luca, critiche a Governo e mezzi di comunicazione
Appena terminata la diretta Facebook del Presidente Vincenzo De Luca: si continuano ad attendere risposte forti dal governo
Come ripetuto più volte, De Luca ha nuovamente ribadito la situazione grave nella quale versa la Campania e l’Italia tutta, messa nuovamente in ginocchio dall’emergenza Coronavirus.
Il presidente ha speso qualche parola anche in merito alle proteste ed alle insurrezioni avvenute in Campania e nello specifico a Napoli durante la scorsa settimana. Il contrario di ciò che era stato richiesto da Governo e Regioni, ovvero senso di responsabilità e spirito unitario.
Comunicazione – Nel corso della diretta, De Luca ha più volte criticato gli organi di comunicazione del nostro paese che spesso ingigantiscono troppo questioni di importanza minore. Il presidente ha inoltre notato indegne operazioni di demagogia, polemiche gratuite in trasmissioni televisive che definisce “pollai”, o finte interviste per fare più scalpore mediatico. Nella sua critica ai modi con i quali funziona la comunicazione in Italia, cita l’ultima enciclica di Papa Francesco.
Governo – Nel suo discorso, Vincenzo De Luca ha mosso profonde critiche anche nei confronti del Governo e di come sta operando in una situazione del genere, soprattutto nei confronti degli esponenti dell’opposizione e di alcuni ministri come quello dell’Istruzione.
“In Germania, Francia e Gran Bretagna stanno per prendere decisioni drastiche e tutti i governi attualmente sono in difficoltà. Chi governa spesso non ha tante alternative, ma la logica del mezzo e mezzo non risolve problemi ed il Governo sta ritardando sul prendere decisioni forti. Non si può ragionare un mese alla volta, anche le misure socio-economcihe vanno decise su base di sei mesi visto che il problema del contagio non si risolve velocemente. Inoltre è inutile fare decreti se poi non c’è controllo sulla popolazione e sul rispetto delle regole”.
Regioni – “Non si può operare credendo di poter chiudere solo determinate zone come ho sentito dire di Napoli o Milano, queste sono misure prese a metà e non servono. Bisogna ragionare in ottica nazionale dato che ci sono piccole regioni con percentuale di contagi più alta rispetto alle zone metropolitane più colpite. Al Governo perdono tempo, ma le uniche misure forti ed efficaci sono di carattere nazionale”.
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