17 Agosto 2018

De Laurentiis a Il Mattino:”Scontro in atto tra Società e minoranze di curva”

CORONAVIRUS

De Laurentiis intervistato da “Il Mattino”: “Evidente scontro in atto tra Società e piccole frange di tifo delle curve”. Le dichiarazioni del Presidente

De Laurentiis, intervistato dai colleghi de “Il Mattino”, tenta di chiarire il senso delle sue dichiarazioni al veleno sui tifosi del Napoli.

Dichiarazioni che – lo ricordiamo – hanno sollevato una scia di polemiche, che tarda ad arrestarsi.

Interrogato in merito al fermento, derivante dalle sue dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Italia, ha così chiarito il suo punto di vista.

Ho fatto chiarezza sul fermento. L’errore è quello di non distinguere il tifo generale da una piccola minoranza delle curve. In realtà vorrei vedere chi sono coloro che hanno affisso i manifesti in città sin dai primi giorni del ritiro a Dimaro,quando il mercato si era appena aperto. È chiaro che c’è uno scontro frontale tra la società e delle piccole frange di tifosi delle curve. Ho deciso di vivere nel mondo del calcio e di fare impresa ed è questo il grosso problema che mi divide dalla filosofia di alcune minoranze di tifosi: loro ragionano con il cuore e questo è apprezzabile e condivisibile però è altrettanto vero che non parliamo più di club ma di società per azioni e che bisogna fare impresa. Quindi le motivazioni del cuore devono convivere almeno al 50 per cento con la ragione. E la ragione è solo la matematica: avevo una squadra che ha fatto 91 punti, il record della storia del Napoli e non ho venduto nessuno. Anzi Koulibaly mi è costato più di un grandissimo acquisto per poterlo mantenere e non farlo andare in altri lidi. E il mio tergiversare nei confronti di Sarri ha ottenuto una duplice garanzia: lui e il Chelsea non possono, per accordi raggiunti, comprare i nostri calciatori. Questo vuole dire serietà, perché se avessi voluto soltanto guadagnare avrei considerato un’occasione il passaggio di Sarri al Chelsea. Perché avrei potuto telefonare a Marina Granovskaia e chiedere 300 milioni per Tizio, Caio e Sempronio e avrei ricomprato con una manciata di milioni dieci giocatori: questo avrebbe dovuto fare imbestialire, ma non è stato fatto“.

Parole distensive, dunque, nel tentativo di smorzare una polemica, che – alla vigilia dell’inizio di un Campionato che potrebbe essere di transizione, visto l’arrivo di un nuovo allenatore – può fare solo male all’ambiente Napoli.

 

Stralcio dell’intervista acquisita da Il Mattino.

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