13 Maggio 2020

Cotugno, i medici guariti donano il plasma

fonte: internapoli

coronavirus

Coronavirus, all’Ospedale Cotugno comincia il protocollo con il plasma. I medici napoletani guariti donano il sangue

Comincia oggi il protocollo all’Ospedale Cotugno per le donazioni di plasma, forniranno gli anticorpi per aiutare la cura del Coronavirus. I medici napoletani – già guariti – sono i primi a donare il proprio plasma da impiegare nella cura.

Lo spiega Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli a Napoli, che comprende il Cotugno. La terapia, che si chiama plasmaferesi, si basa sugli anticorpi contenuti nel sangue dei guariti che permettono ad altri ammalati di rispondere subito al virus.
Nel nuovo ambulatorio per i pazienti guariti si seguirà lo sviluppo del loro processo di guarigione e verranno arruolati i donatori. Essi si proporranno su base volontaria e il plasma, trattato, sarà poi somministrato ai pazienti. Questa mattina ha aperto il laboratorio dove saranno effettuati tamponi e prelievi di sangue, servirà a reclutare i donatori.

«Il Cotugno ha dato tutto con i suoi operatori, infermieri, medici, tecnici che hanno affrontato la pandemia. Oggi avviamo questo protocollo che ci consente di trattare soggetti Covid positivi con gli anticorpi specifici, è una terapia che speriamo possa dare un buon risultato. Oggi a donare sono i medici, abbiamo creato una rete di umanizzazione che parte dal contagio e finisce all’aiuto ad altri malati » – spiega Di Mauro a Repubblica.

Tra i medici guariti, sottoposti al protocollo Stefano Lepore – ortopedico del Cardarelli – e Antonio Corcione – primario di anestesia del Mondali. «Sono stato uno dei primi ad infettarsi e sono stato ricoverato qui per 43 giorni» – dice Lepore a Repubblica – «Conosco persone che non ce l’hanno fatta. Dare un contributo mi sembrava il minimo, ho voluto restituire quello che mi e’ stato dato qui da tutto il personale del Cotugno.»

Lo screening chi coinvolgerà?

Una prima fase prevede il coinvolgimento dei cittadini di Ariano Irpino – uno dei comuni Campani più colpiti. «Le richieste di donazione sono tantissime» – ha spiegato Roberto Parrella, direttore dell’unità operativa di malattie infettive del Cotugno – «sia da persone che hanno superato la fase critica della malattia in ospedale che da persone guarite che si trovano a casa.»

Non tutti potranno donare. Lo screening permetterà di identificare i pazienti ideali, cioè coloro che non hanno patologie e un livello di anticorpi adeguato per somministrare plasma ai pazienti infetti.

«I lavori eseguiti fino ad oggi» – ha detto Luigi Atripladi, direttore del laboratorio del Cotugno – «ci dicono che questo trattamento può essere di grande aiuto per i pazienti fragili. Bisogna fare uno screening ai donatori oltre alle consuete indagini di routine. Qui la possibilità di verificare se i potenziali donatori hanno un buon livello di anticorpi e cosi’ potranno entrare nel circuito di donazione». 

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