Coronavirus varianti Campania, l’infettivologo: “Situazione preoccupante”
Coronavirus varianti Campania, l’infettivologo del Cardarelli di Napoli: “Situazione preoccupante, da monitorare risposta vaccini”
Coronavirus varianti Campania – L’Unità di crisi della Regione Campania ha diffuso i dati relativi ai casi covid su territorio regionale e alla loro parcellizzazione nelle varie possibili varianti attualmente attive.
In base agli studi e alle ricerche di settore, il dato emerso è preoccupante: in Campania, circa il 25% di positivi è affetto dalla variante inglese del coronavirus, maggiormente diffusiva e dunque arginabile con maggiori difficoltà.
A questo proposito, il dottor Alessandro Perrella, infettivologo in forza all’ospedale Cardarelli di Napoli e presso l’Unità di crisi regionale, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dei colleghi de Il corriere del Mezzogiorno.
Preoccupanti le dichiarazioni del dr. Perrella:
“La variante inglese fa paura perché più diffusiva delle altre. Finora sono state sequenziate una ventina di mutazioni del virus che rischiano di eludere la risposta immunitaria. Occorre prestare la massima attenzione. L’incremento dei contagi è lineare e lo verifichiamo di volta in volta. Preoccupa la diffusione a scuola, come preoccupano tutti i luoghi chiusi o gli assembramenti.
Temo la guardia bassa, con tantissimi cittadini che pare abbiano mollato l’attenzione sul rischio contagio, e un precipuo risvolto psicologico che non aiuta: il fatto che ormai c’è il vaccino e quindi il Covid va incontro a sicura sconfitta”.
Infatti, “Se dico che il vaccino non ci salva, qualcuno potrebbe pensare che stia sottovalutando la sua efficacia. Viceversa, se dico che ci salva, allora è come se autorizzassi al totale rilassamento.
Purtroppo, assistiamo da tempo a risse pubbliche nel corso delle quali emerge un approccio alla pandemia sempre meno scientifico, ma molto più vicino alle contrapposizioni sportive: è come in occasione dei mondiali di calcio, siamo tutti commissari tecnici della Nazionale“.
A destare le preoccupazioni maggiori, in Campania, è l’area del Vesuviano, dove si regista un preoccupante aumento dei casi di positività al covid 19, soprattutto per quel che concerne l’area dell’Asl Napoli 3.
Questo aumento dei casi rischia, ragionevolmente, di mettere sotto pressione gli ospedali napoletani, cui afferiscono i pazienti di quelle aree.
Coronavirus varianti Campania, ma perché non si registra un impennata dei ricoveri?
Questa la risposta del noto infettivologo: “C’è meno occupazione di posti letto perché siamo diventati più abili nella gestione dei ricoveri, c’è maggiore turn over, adeguato tempismo assistenziale, pur in assenza di terapie nuove. Tuttavia, non si può ritenere che sia finito tutto perché c’è il vaccino, ci sono tante cose che ancora non conosciamo”.
Le autorità sanitarie e governative, dunque, continuano ad allertare la popolazione, che pare aver progressivamente allentato le briglie del distanziamento sociale, perché stanca delle restrizioni e rassicurata dalla presenza del vaccino.
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