27 Maggio 2020

Coronavirus, settore wedding: “Aiutateci prima che sia troppo tardi”

Foto di repertorio

Coronavirus wedding

Coronavirus, il settore del wedding chiede aiuto alle istituzioni: “Abbiamo bisogno del vostro sostegno prima che sia troppo tardi”

Tutto il comparto wedding, vista la totale assenza di aiuti da parte dello Stato per la ripartenza, vive una vera e propria strage economica senza precedenti.” Così inizia la lunga lettera che l’imprenditore campano Luigi Auletta ha inviato a Giuseppe Conte in merito all’emergenza economica che il Coronavirus ha portato con sé.

Auletta, presidente di Impero Couture, ad aprile non incassò i titoli di pagamento dei suoi clienti salvandoli dal fallimento. Ora si fa portavoce del settore wedding particolarmente colpito dalla crisi Coronavirus.

Fino ad oggi, tanti dipendenti e piccole realtà, non hanno ricevuto né i 600 miseri euro e nemmeno la cassa integrazione. – continua Auletta – “Ciò malgrado, si sono ritrovati con delle certezze da pagare: affitti, bollette di luce e telefono, spese per la sorveglianza, le sanificazioni, la formazione del personale, guasti tecnici ai negozi, merce da pagare, e protocolli da applicare. E tutto senza nessun cliente da servire!”.

Oggi la nostra filiera è in cattivissime acque e, se non ci saranno iniziative ed aiuti, molti di noi dovranno fallire, per forze di causa maggiore“, sottolinea ancora Auletta.

Ormai siamo tutti proiettati nel 2021, consapevoli che la nostra stagione è conclusa e in grande perdita, senza la speranza di recuperare almeno le spese di gestione.” – spiega – “Anche se lei non dispone di soldi da darci, ci lasci almeno lavorare. Questo le chiediamo. Mi rendo disponibile a dare una mano al Governo con la mia esperienza, per offrire il mio contributo a creare una prospettiva di vita futura a tante attività, invece di vederle inevitabilmente morire”.

Poi conclude rivolgendosi direttamente alle istituzioni per trovare una soluzione in questa fase della pandemia Coronavirus.

Invito lei e tutti gli organi del Governo a sostenere il mondo del weeding, prima che sia troppo tardi. Nel caso in cui il mio appello non dovesse ricevere risposta, sarò costretto mio malgrado ad invitare tutto il settore a unirsi in piazza per manifestare e rivendicare così i propri diritti”.

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