Coronavirus scuola: cosa chiedono le Regioni italiane
Coronavirus scuola- I Presidenti delle regioni unitosi a Roma hanno deciso in modo unanime di chiedere al Governo di superare il sistema dei colori e semplificare le regole per la scuola
Coronavirus scuola – Unitosi a Roma i Presidenti delle Regioni hanno condiviso in modo unanime la richiesta da fare al Governo di superare il sistema dei colori e semplificare le regole per la scuola. Per quest’ultime le Regioni per non interrompere continuamente l’attività didattica in presenza affermano che sia opportuno tenere in isolamento solo gli studenti positivi sintomatici.
A commentare la riunione di oggi è stato il presidente della Liguria Toti: “Abbiamo chiesto modifiche per quanto riguarda le scuole nell’ottica di semplificare il sistema, che deve funzionare in modo semplice: i sintomatici stanno a casa, tutti gli altri continuano con la loro vita, specie se vaccinati. Oggi abbiamo ribadito che il sistema del conteggio dei malati Covid, che tiene conto anche di coloro che risultano positivi ma ricoverati per altre patologie, come il sistema dei colori delle regioni quello del sistema del tracciamento sono tutte cose che appartengono al passato: non sono più coerenti con la situazione della pandemia oggi e pertanto vanno modificate e vanno modificate in fretta”.
Anche il Presidente veneto Zaia ha commentato la riunione di oggi: “Oggi le Regioni hanno preso una posizione forte rispetto alla situazione del Covid. Bisogna cambiare approccio di fronte a un cambio totale di scenario. E’ in corso di predisposizione un documento da inviare al Ministro Speranza. Bisogna applicare le direttive dell’Ecdc europeo, e quindi pensare di concentrarci solo sui soggetti sintomatici rispetto alle regole da seguire e di togliere la suddivisone della Regioni in colori, naturalmente mantenendo il monitoraggio sull’andamento dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Rispetto alle scuole bisogna fare in modo che vadano in isolamento solo i ragazzi positivi sintomatici e che gli altri restino a scuola. Il principio generale è quello della semplificazione dell’approccio prendendo atto della mutata realtà, che ci dice, ad esempio, che il contact tracing è saltato, perché con 20.000 positivi al giorno in una Regione ci sono 200.000 persone da contattare. E’ evidente che il modello attuale non funziona, come si è visto con il caos tamponi che non ha assolutamente risolto il problema”.
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