Coronavirus Italia, vicina chiusura fino al 18 aprile
Il piano del Governo Conte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in Italia: ecco i dettagli
La chiusura totale in Italia potrebbe prolungarsi fino al 18 aprile. Si va dunque verso una riconferma e allungamento del ‘lockdown’ italiano. Lasciando chiusi servizi, negozi e vietando gli spostamenti in tutta la penisola.
Il Governo Conte sta valutando molto concretamente questa ipotesi per tutelare ulteriormente la sicurezza degli italiani e continuare la quarantena forzata. Il decreto firmato da Giuseppe Conte lo scorso 22 marzo, scadrà proprio il prossimo 3 aprile ed è per questo che il 18 aprile potrebbe essere identificato come prossimo termine per ulteriori decisioni.
L’ipotesi, anticipata dal Corriere della Sera, potrebbe essere anche quella di riaprire in maniera graduale alcune aziende con speciali deroghe, così da concedere un ripresa seppur minima dell’attività produttiva.
L’Italia e gli italiani vanno dunque verso una proroga della quarantena forzata, che li obbliga a stare a casa per fronteggiare il contagio del Coronavirus. Lo Stato verso la decisione di continuare la ‘chiusura totale’. Le scuole invece chiuse fino a data da destinarsi. Successivamente al 18 aprile, si potrebbe agire a livello regionale con riaperture modulate in base alle situazioni locali in quel momento.
Questa linea è pienamente condivisa dai vertici delle istituzioni sanitarie: Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, presidenti di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità.
“L’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento” hanno affermato i due.
Le parole del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al Sole 24 Ore: “Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità. Ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione, ma lo facciamo costantemente, per evitare che gli sforzi siano resi vani”.
“Le scuole rimarranno ovviamente chiuse. In Italia abbiamo avuto modo di testare la trasformazione digitale del paese e abbiamo stanziano 85 milioni per potenziare la didattica a distanza”.
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