Coronavirus, il virologo Tarro:”Abbiamo la terapia”
Tarro ha la cura contro il coronavirus: la sieroterapia sconfigge il virus in 48 ore:’Usciamo dall’epidemia’
“Mi sto battendo per la sieroterapia che è la cosa più naturale di questo mondo. E funziona! Ci sono studi e interventi che lo dimostrano ampiamente”.
“Curarsi con gli anticorpi dei guariti. Si iniettano nei pazienti, anche quelli attaccati al respiratore o in situazioni gravi, 200 ml di plasma, e non ci sono problemi di incompatibilità, e le persone si salvano. In 48 ore non c’è più il virus” spiega ai colleghi di AffariItaliani.it
“Io lo dico sulla base delle argomentazioni che lo possono dimostrare. C’è uno studio proprio dei cinesi che lo dimostra” -continua – “Poi ho pubblicato a fine gennaio, anche io, su una rivista scientifica Usa uno studio simile e proponevo come esempio l’utilizzo di questo tipo di terapia per il virus del Medio Oriente, dove purtroppo c’era una mortalità molto più alta di questo Coronavirus”.
“La sieroterapia viene attualmente usata con successo negli ospedali di Mantova, Pavia e Salerno. Ci siamo chiesti perché in Germania ci sono così pochi morti? Si sta usando sempre di più”.
Ci spieghi meglio il principio di funzionamento della terapia…
“Le faccio un esempio: il discorso del vaccino qual è? Di poter poi far produrre al vaccinato gli anticorpi che lo debbono proteggere dall’eventuale virus. Con la sieroterapia gli anticorpi delle persone guarite vengono usati e introdotti nel paziente tramite il plasma”.
Poi su Ascierto che, per primo, ha utilizzato per il coronavirus il Tocilizumab, il farmaco contro l’artrite reumatoide:
“Si ottimo, infatti è uno dei pochi che ha fatto l’analisi giusta, ma qui con gli anticorpi siamo molto più avanti nella possibilità di cura”.
I giornali però non hanno scritto tutto ciò che lui ha raccontato sulla cura del coronavirus al Corriere della Sera:
“Ho detto tutto nel dettaglio, anche spiegando la mia carriera, anche facendo capire che a Napoli c’erano gli unici che sul Coronavirus facevano la diagnosi giusta. Ma da quello che è uscito sul giornale, francamente, mi sono sentito preso in giro.”
“Addirittura ho raccontato uno dei miei grandi successi personali, documentato, di quando con la sieroterapia ho consigliato come curare Papa Giovanni Paolo II, Papa Wojtyła, con l’interferone per bloccare il cytomegalovirus, nell’81 dopo un’infezione post attentato. Non hanno fatto menzione di nulla. Parlano di pizza e mandolino e montano delle polemichette da niente”.
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