28 Ottobre 2020

Coronavirus, il sindaco di Caserta: “Dati pericolosi, ospedali in sofferenza”

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Coronavirus, preoccupazione per i numeri del contagio nella provincia di Caserta. Il sindaco: “Dati pericolosi, ospedali in sofferenza”

I numeri del contagio da coronavirus continuano a crescere su tutto il territorio nazionale.

La Campania è tra le Regioni più colpite da questa seconda ondata.

A destare preoccupazione, le province di Napoli e Caserta.

E, se il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, si oppone all’idea di un lockdown circoscritto al capoluogo campano, a manifestare la sua allerta per la situazione della sua città è il sindaco di Caserta, Carlo Marino.

Il primo cittadino, questa mattina, ha diffuso dai propri canali Facebook un accorato video messaggio ai propri concittadini.

Il momento è molto complicato ed articolato. Siamo dinanzi a dati che neanche nella prima ondata abbiamo avuto.

Nella provincia di Caserta abbiamo 5mila positivi. Nella città di Caserta, solo ieri sono stati registrati 317 nuovi casi, ed oggi ce ne saranno altri.

Molti sono gli asintomatici, che – non avendo sintomi – girano per la città andando inconsapevolmente ad infettare gli altri.

Dobbiamo rispettare le regole: distanziamento, mascherina, igienizzazione delle mani.

In Unità di crisi regionale, ieri abbiamo avuto due incontri importanti: tema importante che è stato toccato è quello della scuola.

I dati del contagio relativi al mondo della scuola sono preoccupanti. Numerosi sono i ragazzi, i docenti, e membri del personale ATA risultati positivi. 

Dopo l’apertura della scuola, i casi sono andati ad aumentare vertiginosamente, quindi la nostra attenzione sulla questione scuola è massima.

Abbiamo convenuto sul mantenimento delle chiusure. Si è riflettuto sulla possibile riapertura del primo e del secondo anno delle scuole primarie: faremo verifiche nei prossime dieci giorni, sempre in considerazione dei dati epidemiologici.

Dobbiamo aiutare le imprese che sono in forte sofferenza: non lasceremo indietro nessuno, stiamo chiedendo aiuti al governo per metterli in condizione di ripartire in sicurezza.

Saremo vicino a chi è in difficoltà. Nessuno verrà dimenticato.

I dati sono pericolosi e gli ospedali sono in forte sofferenza. Non perché non ci siano posti in intensiva o subintensiva: questi posti ci sono.

Ma ci sono difficoltà nei reparti: abbiamo asintomatici o paucisintomatici che riempiono i reparti ed abbiamo reparti pieni, che non possono curare altre patologie.

Dobbiamo uscire il meno possibile: non ci sono soluzioni oltre al vaccino. Il vaccino non c’è ancora. Dobbiamo convivere con questo virus, ma senza fatalismo.

Non dobbiamo pensare: “Vabbe, prima o poi tutti avremo il coronavirus!”. No, rischiamo la vita! Rischiamo la vita dei nostri cari, non possiamo esser fatalisti dinanzi a questa grave pandemia.

Un ultimo appello: facciamo attenzione a non riversarci tutti nei cimiteri per onorare i nostri morti nel prossimo fine settimana.

Non accalchiamoci. Possiamo andare a render loro omaggio anche nei giorni successivi. 

Dobbiamo mantenere le distanze, occorre un forte senso di responsabilità, che ci veda uniti in questa battaglia contro il nemico comune, che è il covid.

Evitate manifestazioni: potete avere posizioni diverse, ma rispettiamo le regole“.

 

 

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