13 Aprile 2020

Coronavirus, il bollettino della Protezione civile di oggi, 13 aprile

Borrelli

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Coronavirus, la conferenza della Protezione Civile. Borrelli: “1363 i nuovi casi di positività, 566 i deceduti”. Tutti i dati di oggi 13 aprile

Coronavirus – Come di consueto, Napoli.zon segue in diretta per voi la conferenza stampa giornaliera della Protezione Civile in merito all’andamento dell’epidemia da Covid-19 sul territorio italiano.
A tenerla, come d’abitudne, il Capo Dipartimento, Angelo Borrelli.
Al suo fianco, il Prof.  Gianni Rezza, dell’ISS.

Questi i dati comunicati dal Capo Dipartimento in merito all’andamento dell’epidemia da covid-19.
Sono 1224 i guariti nella giornata di oggi.
I nuovi casi di positività al coronavirus registrati oggi sono 1363.
Continua a decrescere il numero dei ricoveri in terapia intensiva: oggi i ricoverati in TI sono 83 pazienti in meno rispetto a ieri.
Si contano, nella giornata odierna, 566 deceduti.

I volontari impiegati nella gestione dell’emergenza sono, ad oggi, oltre 18mila, ai quali si aggiungono i sanitari e i militari delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco ed ai lavoratori delle Regioni.
I fondi raccolti ad oggi dalla Protezione Civile sono oltre 117MLN di euro. Sono stati spesi finora oltre 25mln di euro, per ventilatori, DPI e potenziamento delle strutture sanitarie.

E’ arrivata a Torino, questa mattina, la brigata di medici ed infermieri proveniente da Cuba. Si tratta di 21 medici, 16 infermieri e un logista, che supporteranno le attività dell’ospedale da campo alle OGR.

Tutto il personale sanitario viene sottoposto a sorveglianza sanitaria e messo in isolamento, in caso di positività al test da coronavirus.

In Italia stiamo effettuando circa 50mila tamponi al giorno.

In merito alle accuse di presunte vie preferenziali appannaggio di alcune categorie, cui verrebbe fatto il tampone a discapito di altre categorie, Borrelli esclude questa ipotesi, fatte salve le difficoltà che si sono incontrate nel reperire i reagenti necessari ad effettuare i tamponi in più larga scala.

Prende la parola il Prof. Gianni Rezza.

Il Prof. Rezza chiarisce che il numero dei nuovi contagi, che pare pressoché costante negli ultimi giorni, nonostante la quarantena oramai in corso da oltre un mese, si spiega facilmente alla luce che il riscontro della positività potrebbe essere posticipato anche di 20 giorni rispetto alla data in cui si è avuto il contagio stesso.

C’è una tendenza al contagio intrafamiliare, e si è avuto anche un certo numero di focolai all’interno delle RSA, che hanno contribuito ad aumentare i dati del contagio.

L’oscillazione tra un giorno e l’altro è del tutto normale, e può dipendere anche dal numero di tamponi effettuati quotidianamente.

Se si considera l’andamento settimanale, invece, possiamo notare un decremento piuttosto continuo dei numeri dei nuovi contagiati.

Siamo ancora in piena Fase1, su questo non c’è dubbio. I segnali sono positivi, ma dobbiamo aspettare che si consolidino con i dati delle prossime giornate“.

Non dobbiamo aspettarci che a metà maggio saremo arrivati a 0 contagi. E, anche quando i numero di nuovi contagi calerà sensibilmente, dovremo avere gli occhi vigili per stanare e contenere eventuali nuovi focolai“.

Per quanto riguarda l’eventuale ripresa del Campionato di Calcio, è una decisione che spetta al Governo. Ho letto di varie proposte in tal senso, ma come tecnico non darei parere favorevole alla ripresa del campionato. Il calcio, infatti, è veicolo di aggregazione e di contatti e mi pare sconsigliabile e non ipotizzabile una ripresa adesso“.

Per quanto riguarda il vaccino, esistono diversi vaccini in fase di sperimentazione. C’è un vaccino, che utilizza la stessa piattaforma del vaccino contro l’ebola, e che presenterebbe il vantaggio di essere, sì, nuovo, ma comunque basato su funzioni già note. Questo permetterebbe al vaccino di essere immesso sul mercato più velocemente”.

Con oggi si sono superati i 20mila decessi per coronavirus da inizio epidemia su territorio italiano. Gli effetti delle misure di contenimento sul numero di decessi si potranno vedere nelle prossime settimane.

Questo è l’ultimo degli indicatori che vedremo deflettere, perché il range di tempo tra il momento in cui si contrae il virus ed il decesso può essere anche piuttosto lungo, anche superiore ai 20 giorni.

Questo tempo dovrebbe contrarsi, afferma il Prof. Rezza, perché si stanno effettuando molti più test, ma comunque questo parametro richiede una tempistica superiore agli altri.

Il Professor Rezza concorda con la linea sostenuta dal Prof. Locatelli in merito alla possibile riapertura delle scuole direttamente a settembre.

Si tratta di una misura cautelativa sulla quale non posso non essere d’accordo. Il lockdown completo delle attività produttive non è protraibile per oltre due mesi, ma è altrettanto impossibile pensare di riaprire tutte le attività insieme“.

Qui i dati dettagliati del contagio da coronavirus in Regione Campania, divisi per province.

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